Siria. Il governo di Damasco nega il coinvolgimento nella nuova strage

Siria. Il governo di Damasco nega il coinvolgimento nella nuova strage.
Quanto riferito dai media sulla nuova strage in Siria, nella regione di Hama, "é completamente falso": il governo di Damasco nega ogni coinvolgimento nel "crimine efferato", che afferma essere stato compiuto "da un gruppo terrorista". Secondo il governo, "nella regione di Hama sono state uccise nove persone" e i resoconti degli attivisti rilanciati dai media contribuiscono allo spargimento di sangue dei siriani". L’opposizione aveva parlato di 100 persone uccise dalle forze governative. Colpi d'arma da fuoco – fanno sapere le Nazioni Unite - sono stati sparati sugli osservatori Onu che stanno tentando di entrare sul luogo della strage. "Il governo di Damasco e il presidente Assad hanno ormai perso ogni legittimità". Lo ha detto il segretraio generale dell'Onu, Ban Ki-moon, intervenendo all'Assemblea generale. "Gli stati membri devono esercitare un'influenza massima sulla Siria perché venga rispettato il piano Annan", ha aggiunto Ban.
E della situazione in Siria si è discusso a lungo, a Istanbul, nel corso della conferenza
internazionale contro il terrorismo. Il segretario di stato americano Hillary Clinton, nell’aprire i lavori, ha dichiarato che Bashar al Assad deve cedere il potere e lasciare il Paese, indicando questa soluzione come unico modo per avviare il processo di transizione verso la creazione di istituzioni democratiche. La Clinton ha invitato poi il governo iraniano a fare "passi concreti" sulla questione del nucleare alla prossima riunione di Mosca del '5+1' in programma il 18 e il 19 giugno. Il segretario di Stato ha aggiunto di auspicare che l'Iran "venga a questa riunione per avviare il lavoro necessario per raggiungere una soluzione diplomatica".

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