Se in un colpo di coda il regime siriano dovesse decidere di usare le armi chimiche di cui è in possesso "la reazione della comunità internazionale sarà immediata": è questo il monito lanciato dal segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen. I ministri degli esteri dei 28 alleati, riuniti a Bruxelles, hanno anche deciso di dare luce verde al dispiegamento dei missili Patriot chiesti da Ankara per difendere la frontiera con la Siria. La Nato ha alzato la voce mentre in Siria si continua a morire. Le forze dell'opposizione sono arrivate a sei km da Damasco, ma il bagno di sangue continua: solo ieri 123 morti. Con l'orrore del bombardamento di una scuola in cui hanno perso la vita 28 studenti e un insegnante.
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