«Speriamo che la diplomazia eviti l'intervento militare». Lo ha detto il segretario di Stato americano, John Kerry, dopo l'incontro a Ginevra col ministro degli esteri russo, Serghiei Lavrov. «Ci sono aspettative molto elevate per un accordo che potrebbe salvare vite umane. Ma la Russia e la Siria devono mantenere le promesse», ha aggiunto avvertendo che «se l'accordo sulla Siria fallisce l'uso della forza potrebbe essere necessario». «Le parole non bastano, servono passi concreti» ha avvertito rivolgendosi al regime di Damasco. «Sia chiaro che non permetteremo - ha aggiunto - un altro attacco chimico». Dunque per l'eliminazione delle armi chimiche siriane «serve un impegno serio, verificabile e credibile da adottare in tempi rapidi», ritiene Kerry. «Noi facciamo sul serio, vogliamo impegnarci in negoziati significativi e costruttivi», ha detto Kerry. Con i russi, ha spiegato, «siamo d'accordo che il 21 agosto sono morti dei siriani a causa di armi chimiche, siamo d'accordo che nessuno debba morire per queste armi e siamo d'accordo per eliminare gli arsenali chimici in Siria». Intanto la Commissione di inchiesta Onu sulla Siria accusa il regime siriano di usare le strutture mediche a fini militari con attacchi deliberati contro ospedali, personale e trasporti medici, il diniego di accesso alle cure ed il maltrattamento dei malati e feriti. ''E uno degli aspetti più allarmanti del conflitto siriano'', denuncia la Commissione.
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