Siria, in vigore il cessate il fuoco

Siria, in vigore il cessate il fuoco.
Oggi era il giorno tanto atteso previsto dal piano di pace di Kofi Annan. Lo stesso Annan ha chiesto al consiglio di sicurezza dell’Onu di premere sulla Siria affinché ritiri le armi pesanti e le truppe dai centri abitati. Per il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon la situazione appare più calma, ma nelle regioni di Hama e Idlib si contano almeno tre morti, sono stati uditi colpi di mortaio ed altri bombardamenti ad ovest di Damasco. L’agenzia ufficiale siriana Sana ha riferito anche di un attentato dinamitardo ad Apello, su un autobus che trasportava ufficiali e soldati governativi: 1 morto e 24 feriti. Sempre secondo la stessa agenzia Sana, il governo siriano ha invitato gli uomini armati siriani a consegnarsi e a consegnare le armi alle autorità. A Washington si riunisce per la seconda giornata anche il G8 dei ministri degli Esteri: in qualità di padrona di casa, il segretario di Stato Hillary Clinton tenterà di ridurre la distanza tra la posizione di Mosca, alleato di ferro di Damasco, e quella del resto dei paesi rappresentati.
E la Turchia, alle prese con le migliaia di profughi che arrivano dalla Siria, per la prima volta ha evocato un intervento militare della Nato a protezione dei confini. Per il premier Erdogan, all’indomani dei colpi sparati contro un campo profughi nel sud del Paese, “La Nato ha la responsabilità di proteggere i confini turchi”. I profughi si muovono ad un ritmo di quasi mille al giorno. Da giorni le truppe di Assad sparano sulla gente in fuga e si teme una recrudescenza delle violenze.

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