Oggi la conferenza internazionale Onu a New York per raccogliere fondi per Haiti. La frontiera: 3,9 miliardi di dollari per la ricostruzione del paese. Piantata nel cuore dei Caraibi, dopo quasi tre mesi dal giorno del sisma, l’isola fatica a rinascere e ricorda i suoi 220 mila morti. Le piogge, la mancanza di cibo, i saccheggi da una parte,dall’altra l’ONU che ha organizzato una conferenza per raccogliere fondi. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, ha aperto i lavori dell’assemblea. Il piano per la ricostruzione presentato dal presidente haitiano, Renè Preval, si aggirerebbe intorno ai 3,9 miliardi per un primo periodo di 18 mesi. I paesi donatori intendono stanziare 3,8 miliardi di dollari in un anno e mezzo. Il segretario di Stato Usa, Hilary Clinton ha promesso un contributo di 1,15 miliardi. I danni sono stimati fra gli 8 e i 14 miliardi di dollari, equivalenti ad almeno il 120% del Pil. Anche la Banca Mondiale si è impegnata per un versamento complessivo di 479 milioni di dollari entro giugno 2011 ed ha cancellato il debito di Haiti, era di 39 milioni di dollari. Una mano tesa che gli haitiani sperano non si trasformi in un cappio che tolga indipendenza all’isola.
Valentina Antonioli
Valentina Antonioli
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