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Sito “antibufale” Butac posto sotto sequestro, la rete si scatena

7 apr 2018
“Sito web sottoposto a sequestro preventivo”, questa è la scritta che compare se si tenta di accedere al famoso sito butac.it, nato nel 2013 con lo scopo di smascherare le “bufale” che girano sul web. Da ieri mattina, infatti, la pagina 'Bufale Un Tanto Al Chilo' non è più raggiungibile. È stata sequestrata da parte del gip del Tribunale di Bologna, in seguito a una querela per diffamazione per un articolo pubblicato nel 2015 dal titolo: "L'oncologo olistico e l'autoguarigione". A spiegare le ragioni del sequestro sulla propria pagina Facebook è stato il blogger bolognese Michelangelo Coltelli, fondatore di Butac, che ha cercato anche di tranquillizzare le migliaia di utenti che frequentano il sito scrivendo: "Stiamo lavorando con i nostri avvocati per il dissequestro. Abbiamo fiducia nelle istituzioni con cui abbiamo più volte collaborato quando richiesto".

Al centro della vicenda, un medico oncologo iscritto all'albo, che promuove la medicina olistica e che si è rivolto alla Procura di Brindisi per denunciare il sito che confutava le sue tesi: “Per chi non lo sapesse - si legge nell'articolo di Butac - trattasi di 'medicina alternativa-fuffa'". In passato Butac – che si occupa di “debunking”, ossia di verifica delle notizie diffuse in rete e via social network - aveva ricevuto altre querele, ma non era mai stato oscurato del tutto. Da quanto trapela, il gip di Bologna potrebbe aver ravvisato il rischio di recidiva, disponendo così il sequestro di tutto il sito.

Ad intervenire sulla vicenda, oltre a migliaia di sostenitori del sito, anche Enrico Mentana che su Facebook parla di "censura fascista", e Flavia Perina che scrive: "Hanno oscurato Butac.it, perché un medico star della medicina olistica in tv si è sentito diffamato. Italia unico Paese dove anziché colpire le fake news menano chi le denuncia".

fm


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