Slavina sul Monte Vettore: coinvolti due sammarinesi
Fabio Marasso ed Enrico Masi, insieme ad altri sei amici di Rimini, erano partiti sabato mattina alle 6.00, verso la cima del Monte Vettore, così da rientrare prima delle ore più calde della giornata, quando il rischio slavine è più elevato. La scalata verso la cima della montagna, che misura 2476 metri sul livello del mare, non ha presentato difficoltà particolari. La giornata era bella. E il gruppo di Rimini-San Marino ha incontrato lungo il tragitto anche altri sci-alpinisti. Una volta giunti in cima, il tempo di riposarsi, concentrarsi, la fotografia di rito e poi giù, lungo la parete nord-est percorrendo la discesa chiamata “dell’imbuto”, dalla forma che assume il canalone finale prima dell’arrivo. Pendenze ripidissime, panorama da favola, tutto procede benissimo. Gli otto sci-alpinisti effettuano la discesa senza problemi, fino alla quota neve. Poi, come di prassi, proseguono – sci in spalla – la discesa verso la base. Ma – sono circa le 11 di mattina – all’improvviso, si siente un frastuono. E’ una valanga di ghiaccio, neve, pietrisco che sta arrivando a 70 all’ora alle loro spalle. In cinque, tra cui i due sammarinesi, si spostano ai lati del canalone, ma tre vengono travolti. La valanga li trascina a valle per oltre cento metri. I cinque sci-alpinisti indenni, mettono in atto subito le procedure provate e riprovate, in caso di emergenza. Raggiungono subito Marina Angeli, 35 anni. Ne lei, ne Andrea Bruschi, sono stati sommersi dalla valanga, ma la ragazza ha le gambe incastrate. Viene soccorsa dai suoi amici che intanto hanno già chiamato l’elicottero del 118. In pochi minuti sta già volando verso il pronto soccorso dell’ospedale dell’Aquila. Nelle prossime ore, forse, sarà sottoposta ad intervento chirurgico per ridurre la frattura alla vertebra, causata dall’incidente. Ad Andrea Bruschi è stata diagnosticata la frattura di alcune costole, un trauma toracico e la lussazione della spalla destra. Illeso il terzo escursionista travolto. Preziosa l’opera di soccorso da parte dei sammarinesi Fabio Marasso ed Enrico Masi e degli altri sci-alpinisti di Rimini.
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