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Smaltimento rifiuti: strategie e accordi per il futuro, dall'intesa con le Marche a Basilea

Dopo l'adesione del Titano alla Convenzione di Basilea si potranno esportare senza necessità di singoli accordi

4 ago 2023

Quella dei rifiuti non è solo una questione interna al territorio: una volta raccolti e differenziati, devono essere smaltiti o recuperati. Un passaggio finale per il quale San Marino deve, in parte, avvalersi di impianti oltre confine. Fondamentali, allora, gli accordi con altri Paesi e Regioni per esportarli fuori territorio. Proprio poco tempo fa il rinnovo dell'intesa relativa ai rifiuti speciali con la Regione Marche, oggetto di una delibera del Congresso di Stato del 25 luglio. Si tratta di un precedente accordo siglato nel 2013, che San Marino ha chiesto di rinnovare per altri 5 anni, e che ha già ottenuto l'ok della Giunta Regionale a inizio luglio.

Prevede, tra le altre cose, l'esportazione da San Marino di 3.100 tonnellate annue di rifiuti soggetti a smaltimento e di 5.000 tonnellate di rifiuti recuperabili. Per quelli nella cosiddetta “lista verde”, cioè meno inquinanti, non sono previsti limiti di peso. Criteri sostanzialmente invariati rispetto all'accordo del 2013, salvo una modifica di tipo amministrativo.

C'è poi un altro canale internazionale. Il 29 agosto entrerà in vigore la Convenzione di Basilea alla quale la Repubblica ha aderito. Potrà così spedire rifiuti verso tutti i Paesi che l'hanno ratificata senza dover sottoscrivere specifici accordi con gli Stati. Una novità interessante, spiegano le istituzioni, anche per le aziende che producono rifiuti e che potranno gestire direttamente le procedure di esportazione.

Tornando alla gestione in territorio, nelle scorse ore il richiamo del segretario di Stato con delega ai rapporti con Aass, Lonfernini, che dopo aver ricevuto solleciti e segnalazioni di insoddisfazione da parte degli utenti, ha convocato i responsabili del servizio di raccolta e le aziende appaltatrici, richiamando gli addetti ai lavori all'efficienza.






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