Smartphone in classe, Sabrina Priulla: "Limitarne l'utilizzo importante per ridurre dipendenze digitali"
La scuola smartphone free non è però l'unica misura per ridurre la dipendenza digitale, serve anche un corretto avvicinamento al mondo social e web.
Si avvicina l'inizio dell'anno scolastico e il tema dello smartphone in classe resta in primo piano. In Italia dal prossimo anno sarà in vigore il divieto assoluto di utilizzo anche per uso didattico. A San Marino il Segretario di Stato all'Istruzione Teodoro Lonfernini ha ribadito l'orientamento di limitarne l'uso. Le ricerche, spiega la psicologa Sabrina Priulla, confermano che l'utilizzo eccessivo degli smartphone tra i giovani non porta benefici e sono sempre più evidenti i fattori di rischio.
"Faccio riferimento a una ricerca molto interessante - afferma Sabrina Priulla - che l'Università Bicocca col Dipartimento di Sociologia ha condotto su 6.000 studenti e che ha confermato nei numeri che chi usa i social prima dei 14 anni ha i voti più bassi a scuola e un peggior livello di soddisfazione e di benessere e sono dati ormai evidenti. I numeri ci dicono oggi che un bambino su quattro tra i 5 e i 7 anni possiede uno smartphone e tre bambini su quattro, sempre di una fascia così giovane, quindi 5-7 anni, utilizza tablet o computer".
La scuola smartphone free non è però l'unica misura per ridurre la dipendenza digitale, serve anche un corretto avvicinamento al mondo social e web: "Le ricerche - aggiunge Sabrina Priulla - dicono che l'utilizzo precoce non solo non sia positivo, ma crea una serie di rischi tra cui la deprivazione del sonno e della vita sociale perché i ragazzi non riescono a sviluppare l'abilità di relazione e comunicazione perché di fatto comunicano attraverso uno strumento".
Nel servizio l'intervista a Sabrina Priulla (Psicologa, responsabile progetti Piramis Onlus)
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