Sono passati due anni dal terremoto in Emilia

Sono passati due anni dal 20 maggio 2012, ore 4.03. Una domenica mattina e un terremoto, che in pochi minuti, tra il 20 e il 29 maggio 2012, devastò 58 comuni dell’Emilia tra le provincie di Modena, Bologna, Reggio Emilia e Ferrara, provocando oltre 13 miliardi di euro di danni, 27 vittime e 45mila sfollati. La ricostruzione è ancora lontana. Secondo i dati diffusi dalla Regione Emilia Romagna, su 14mila edifici residenziali danneggiati dalle scosse solo 1.572 cantieri sono stati ultimati, mentre il bilancio per le aziende, che un tempo contribuivano a produrre il 2% del prodotto interno lordo nazionale, è ancor più negativo: 13mila attività interrotte dai fenomeni sismici, e appena 163 quelle ricostruite.
Il commissario alla ricostruzione Vasco Errani ha presentato, un portale online che resoconterà tutte le donazioni elargite dai cittadini in favore delle comunità devastate dalla furia della terra. “Vogliamo che ogni benefattore – spiega – possa sapere a cosa sono serviti i soldi che ha donato: a quale progetto verranno destinati, tra i 1.500 edifici pubblici e strutture socio sanitarie lesionati, e gli oltre 2mila beni protetti da vincolo danneggiati”. “Trasparenza”, del resto, è sempre stata una delle parole chiave della ricostruzione secondo Errani. Subito accanto, però, c’è “burocrazia”. 300 ordinanze, una legge regionale e diversi decreti statali più tardi, “ad avercela fatta in questi 2 anni – sottolinea il comitato Sisma.12 – è solo chi aveva un’assicurazione o qualche risparmio da parte”.

VA

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