L'importanza di fare rete tra Associazioni nel contrasto alla violenza di genere. Il Soroptimist Club San Marino insiste sul punto perché il sostegno alle vittime, per essere veramente efficace, necessita di scavare a fondo nelle situazioni e mettere in campo un adeguato coordinamento. Associazioni dunque come Antenne di Comunità affinché le donne che chiedono aiuto siano indirizzate ai servizi preposti. “La nostra – ribadisce la presidente Soroptimist, Monica Michelotti – è un'ottima rete antiviolenza e le associazioni possono fungere da giusto tramite”.
Ospite della serata Elisabetta Pillai, Responsabile Area Sociale Interdipartimentale DSDIA e Presidi Ospedalieri AUSL di Romagna la quale conosce la realtà sammarinese e vanta una lunga esperienza sul campo come formatore di operatori professionali e del volontariato. Ha spiegato le dinamiche che si innescano: dalla denuncia al riconoscimento da parte della donna di vivere una situazione di violenza, “fattore che non è immediato, serve tempo – è stato sottolineato – perché la violenza potrebbe originare da soggetti vicini affettivamente”. Pillai ha parlato proprio di storie emblematiche di donne che hanno subito violenza psicologica e faticano proprio a riconoscerlo ma grazie alla rete di sostegno riescono poi a riprendere in mano la propria vita. Fondamentale la consapevolezza di potersi e fidare e appoggiare.
La sa bene il GREVIO, organismo del Consiglio d'Europa che nel primo rapporto su San Marino ha sollecitato fortemente un’azione sinergica della rete antiviolenza dei servizi previsti dalla legge e della rete delle Organizzazioni della società civile, in coordinamento con l’Authority per le Pari Opportunità. Raccomandazione che il Soroptimist ha raccolto da subito promuovendo momenti pubblici di confronto sul territorio. Obiettivo: dare quindi un ruolo attivo alle Associazioni insieme ai servizi competenti, per il riconoscimento di un piano nazionale di politiche contro la violenza di genere.