Sotto il peso della neve ha ceduto la copertura di un capannone della ditta Brymore
Il crollo risale a qualche giorno fa’. Hanno ceduto diverse decine di metri quadrati di tetto e anche altri punti sembrano pericolanti. Chi vive nelle vicinanze, per precauzione, ha deciso di far trasferire la figlia piccola dai nonni, in una casa lontana da li, per non esporla ai possibili rischi del cemento amianto che è, notoriamente, un materiale cancerogeno in determinate condizioni. I tecnici del dipartimento di prevenzione – l’ex servizio di igiene ambientale – sono intervenuti mercoledì per il sopralluogo. “Preoccupazioni per la salute pubblica non ce ne sono – ci ha detto il Dirigente del dipartimento Maurizio Berardi –. La fase critica – ha aggiunto – sarà quella della rimozione del materiale crollato”. In base alla legge il tutto dovrà essere definito con un piano preciso che necessita del preventivo benestare del Dipartimento di Prevenzione. E’ un lavoro molto delicato e può essere effettuato esclusivamente da una delle due imprese appositamente autorizzate. “In quella fase si stabilirà – precisa Berardi – quali sono gli accorgimenti e le misure che dovranno essere adottate per chi vive nelle vicinanze”. Potrebbe essere sufficiente la chiusura delle finestre, oppure, se la distanza è inferiore ai limiti di sicurezza, verranno prese altre precauzioni più severe. Il cemento amianto, o eternit, diventa pericoloso quando si polverizza mentre se è in buono stato non presenta rischi particolari. La legge n.94 del 2005 – che ricalaca la normativa italiana – non impone l’obbligo di rimuovere le coperture in eternit esistenti, ma ne vieta la sola installazione ex-novo. La Brymore – che da tempo ha già trasferito l’attività in un altro stabile - ha intanto gia’ avviato le procedure per la rimozione del materiale crollato, che verrà effettuata – ci è stato assicurato - non appena le condizioni meteo lo consentiranno e comunque prima possibile.
Luca Salvatori
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