Sottomarino sulla questione rifiuti

Sottomarino sulla questione rifiuti.
Ancora una volta, come accade periodicamente e molto spesso in estate, riaffiora il problema del conferimento dei rifiuti di San Marino a coloro che, pagati cifre che si suppone profumate, si accollano sempre più malvolentieri la nostra puzzolente immondizia. Non usiamo termini più “soft” perché, ancora una volta, tornano le voci che sostengono che la nostra raccolta differenziata venga vanificata a valle da un conferimento esterno in cui le tipologie di rifiuto separato vengono mescolate tra loro per ridurre i costi di trasporto: purtroppo viene da chiedersi se chi ci rassicura, sia del fatto che il conferimento venga effettuato con i dovuti crismi e che i rifiuti quando differenziati rimangono tali, stia dicendo tutta la verità. E’ stato recentemente inviato un opuscolo a tutta la cittadinanza che invita a collaborare alla Raccolta Differenziata (RD) e al conseguente conferimento presso il centro di multiraccolta di San Giovanni, chiedendo alla cittadinanza di rendersi attiva in questo settore e di proseguire, giustamente, verso la direzione dell’impegno alla differenziazione delle tipologie di rifiuto, in un’ottica che deve necessariamente comprendere un miglioramento del servizio e della resa della differenziazione che da anni è pressoché stagnante: a questo punto, perché si proclama la riuscita dell’accordo con Sogliano sul Rubicone e l’aumento del quantitativo annuo conferibile in località Ginestreto, da sedicimila fino a quasi ventimila tonnellate?
Ci pare che ancora non sia stato compreso il concetto di rifiuto = risorsa, con la possibilità di recuperare i materiali facilmente riutilizzabili e riciclabili (carta, vetro, ferro, alluminio, legno). Coloro che in Italia e nel mondo si sono ingegnati a sfruttare ciò che poteva essere riutilizzato invece che incenerito o seppellito hanno spesso saputo creare impresa e posti di lavoro, oltre che gravare meno sull’ambiente e sulle casse del Paese (non guasta citare per l’ennesima volta il comune italiano di Capannori, del quale si possono trovare notizie su: http://www.s8marino.org/blog/138-sottomarino-incontra-il-comune-di-capannori): il ciclo virtuoso di tali processi comprende anche la ricerca scientifica, aspetto che ancora una volta si lega alla realtà sammarinese in vista della nascita della partnership per il polo scientifico-tecnologico.
Abbiamo bisogno di maggiore coscienza della responsabilità di ogni cittadino, nonché di impegno e trasparenza da parte di coloro che operano le scelte di gestione dei materiali raccolti: senza entrare negli aspetti tecnici degli accordi, sarebbe una buona cosa sapere periodicamente come va la raccolta differenziata, quali sono i livelli qualitativi raggiunti, quali le carenze, quanto costa e quanto consente di guadagnare la differenziazione di ogni tipologia di materiale, a chi viene rivenduto e cosa ne viene ricavato. A San Marino abbiamo in corso una sperimentazione di raccolta porta a porta a Chiesanuova e un nuovo impianto per il compostaggio della frazione umida presso il centro di San Giovanni: perché queste due iniziative positive non vengono fatte risaltare? Perché non funzionano, perché non c’è privatizzazione del servizio come accade da molti mesi per la raccolta stradale o per disinteresse?
Sono anni che coloro che decidono ci dicono che si stanno impegnando a risolvere la questione dei rifiuti ma ci pare che si stia procrastinando sempre, grazie alla formula “pago perché qualcun altro si accolli il mio problema”: dietro scarni comunicati stampa e una fiacca, quando non inesistente, polemica delle associazioni ambientaliste, continua l’export di rifiuti, scaricandoli sulle spalle di popolazioni sempre più imbestialite per le ricadute di tali decisioni sul loro ambiente e sulla loro vita. Dobbiamo produrre meno rifiuti e quasi sicuramente dovremo tenercene una parte in territorio: dobbiamo ad ogni modo imparare che non possiamo risolvere tutto con lo scarica barile, perché può durare solo finché gli altri non si RIFIUTANO.

Sottomarino

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