Sottostazioni, continuano le polemiche
La prima ipotesi era spostare tutto in altra zona, anche se era piuttosto dispendiosa.
La seconda prevede l’interramento delle linee: la cantieristica è complessa, data la natura della zona, ma tutto può essere fatto.
Il problema è sorto dalle numerose istanze d’Arengo presentate e dal fatto che, ricorda Vladimiro Selva della segreteria al Territorio, “rispetto alla normativa italiana le linee sono al limite dei valori massimi consentiti”.
Per quanto riguarda il progetto di Gualdicciolo invece, per il quale si è costituito un comitato per la salute pubblica che sta protestando, al momento la crisi politica ha fermato le bocce e ci sarà tempo per discuterne.
Ma il problema, rileva ancora Valli, è che fra tre anni la zona farà fatica a ricevere energia elettrica, e trattandosi di zona prevalentemente industriale, sarebbe un bel guaio. “Inoltre – conclude – noi non andiamo avanti coi progetti senza la preventiva autorizzazione del Congresso di Stato. E su Gualdicciolo la delibera con l’ok l’abbiamo ricevuta a marzo 2007”.