La fotografia dell'esistente per pianificare politiche e azioni. A condizionare le scelte di indirizzo sanitario sta l'andamento demografico, tra invecchiamento e denatalità. Più anziani, significa più prestazioni da erogare e presa a carico del paziente più complessa.
Sotto analisi, poi, la forza lavoro: un rapporto numerico tra sanitari e popolazione che a San Marino è molto alto, sicuramente rispetto all'Italia, ma buono anche nel confronto con gli altri Piccoli Stati. “Quello cui bisogna guardare – dice il Direttore dell'Authority Claudio Muccioli – è piuttosto come e dove le risorse professionali vengono impiegate”. “Anche se è vero – rileva il Coordinatore della Consulta, Gabriele Raschi – che guardando ai soli professionisti della medicina di base sono gli stessi di 10 anni fa a fronte di un aumento di 9000 pazienti dal 2011 ad oggi”.
E chiede - “al di là dei numeri, al di là degli stipendi, la cui qualità è buona a San Marino - che la struttura sanitaria sia adeguata affinché il medico risponda al suo ruolo, che non è puramente di erogatore di servizi, recuperando la vocazione e il gusto del mettersi al servizio del prossimo”. Riflessioni in prospettiva anche rispetto all'età dei medici: per il 40% hanno più di 55 anni, “necessario – dice Muccioli – investire nelle nuove generazioni di professionisti”.
Tutte dinamiche strettamente legate al capitolo della sostenibilità dei servizi sanitari e socio-sanitari. Si parte dai fattori che incidono sul benessere della popolazione: in testa, al 40% sono le condizioni socio-economiche (povertà che incide a partire dall'alimentazione) e da cui spesso discendono anche gli stili di vita (alcol, fumo, droghe) al 30%; per il 0% le condizioni ambientali e solo per il 20% incide la struttura sanitaria.
Ecco allora l'obiettivo primario: prevenzione a 360 gradi - elemento principe del piano sanitario-socio sanitario '21-'23 – insieme all'alfabetizzazione sanitaria (nell'educare, per esempio, a capire quando una prestazione va richiesta, se urgente oppure evitabile), partendo già dalle scuole. Investire in azioni per aiutare la popolazione a stare meglio porterà un minor impatto sulla sanità pubblica a tutti i livelli.