Un piacere. Un ‘opera di bene. Visti gli ultimi anni si potrebbe azzardare anche dire “una moda”. Ma prendiamola alla larga. L’alimentazione vegana è uno stile di vita che si fonda sulla filosofia del rifiuto di ogni forma di sfruttamento animale. Banditi quindi piatti che potrebbero “urtare la vista” e quindi che contengono carne, pesce, uova, latticini. E anche se i tradizionalisti amanti delle pappardelle al ragù di cinghiale non saranno d’accordo, in tutto il mondo si respira da tempo un interesse verso questo regime alimentare. Uno stile di vita amico dell’ambiente. Secondo la Vegan Society , prima società al mondo dedicata alla scelta “green”, fondata nel 1944, convertirsi a una dieta a base di alimenti di origine vegetale significa favorire la produzione di molte meno emissioni di gas effetto serra rispetto a un’alimentazione a base di carne. E il palato certo, non si può dire che sia penalizzato.
Ma non è solo il rapporto della società a parlare di ambiente. Qualche anno fa la rivista scientifica internazionale Foods ha pubblicato un articolo di autori italiani che dimostrava come gli alimenti scartati dall’alimentazione vegana sono nemici della terra. Lo studio ha usato come metro di paragone un punteggio. Tanto più questo livello è alto tanto più ha effetti sull’ambiente. E quindi se una dieta vegana impatta sul pianeta con un punteggio di 0,21, quella onnivora arriva anche a 3,66. I cibi vegetali “inquinano” 17 volte di meno rispetto agli alimenti di origine animali e derivati. Il consumo di carne distrugge le zone forestali e quindi anche i polmoni che ossigenano l’atmosfera. Non mancano i danni economici, stimati in miliardi per i paesi in via di sviluppo. E non c’è da stupirsi se nel 2016 esistono delle farmacie per vegani.
Ma non è solo il rapporto della società a parlare di ambiente. Qualche anno fa la rivista scientifica internazionale Foods ha pubblicato un articolo di autori italiani che dimostrava come gli alimenti scartati dall’alimentazione vegana sono nemici della terra. Lo studio ha usato come metro di paragone un punteggio. Tanto più questo livello è alto tanto più ha effetti sull’ambiente. E quindi se una dieta vegana impatta sul pianeta con un punteggio di 0,21, quella onnivora arriva anche a 3,66. I cibi vegetali “inquinano” 17 volte di meno rispetto agli alimenti di origine animali e derivati. Il consumo di carne distrugge le zone forestali e quindi anche i polmoni che ossigenano l’atmosfera. Non mancano i danni economici, stimati in miliardi per i paesi in via di sviluppo. E non c’è da stupirsi se nel 2016 esistono delle farmacie per vegani.
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