La zanzara tigre, è l’insetto più temuto – d’estate – da qualche anno a questa parte. A Rimini si sta predisponendo una strategia molto innovativa per ridurre i disagi. E anche a San Marino il servizio d’igiene ambientale sta preparandosi a fronteggiare il problema. La zanzara - originaria del sud-est asiatico - è giunta nella penisola italiana, e negli ultimi due anni anche a San Marino, attraverso l'importazione di pneumatici usati sui quali la femmina aveva deposto le uova. È più piccola delle altre zanzare. È di colore scuro, con fasce bianche sulle zampe e una linea bianca sul dorso. Vola basso, a pochi centimetri dal suolo e punge soprattutto alle gambe e alle caviglie. Più aggressiva delle altre zanzare punge prevalentemente di giorno. La sua puntura provoca vistose bolle e pruriti particolarmente fastidiosi nei soggetti più sensibili ma non è veicolo di trasmissioni virali sull’uomo. Per riprodursi, predilige le piccole raccolte di acqua stagnante: sottovasi, tombini, copertoni usati in cui si deposita l'acqua piovana e in qualsiasi altro piccolo contenitore o fessura in cui l'acqua piovana o dell'annaffiatura venga lasciata a ristagnare. Le uova sono deposte all'asciutto, poco sopra il livello dell'acqua. Quando in seguito a pioggia o annaffiatura l'acqua le sommerge, queste si schiudono, escono le larve che in 7 giorni diventano adulte e si alzano in volo. Il servizio d’igiene ambientale sammarinese punta molto sull’informazione-prevenzione dei cittadini per ridurre il disagio. In questo senso è in fase di definizione un depliant che – dopo l’ok della Segreteria alla Sanità – verrà inviato a tutte le famiglie sammarinesi. Nel frattempo si sta procedendo al monitoraggio del territorio. La presenza del fastidioso insetto è stata documentata a Dogana-Serravalle, Faetano e Acquaviva. Nell’immediato verranno verificati anche gli altri castelli. A Rimini intanto l’ausl sta mettendo in atto una procedura innovativa, per mettere l’insetto in condizione di non nuocere. Con l’aiuto dell’Enea numerosi soggetti maschi di zanzara tigre vengono irradiati con raggi gamma che ne inducono una sorta di infertilità. Quando questi si accoppieranno con le femmine, le uova che ne discenderanno non si schiuderanno e quindi si interromperà il processo di proliferazione. Se la strategia funzionerà, potrà essere adottata anche sul Titano, con effetti rapidissimi, visto che l’incubazione delle uova dalla zanzara tigre e di soli 15 giorni. Ma a Rimini, intanto, gli abitanti delle zone maggiormente interessate dal fenomeno chiedono prevenzione e chiedono l’eliminazione dal porto canale – una delle aree a maggiore diffusione di zanzara tigre – dei copertoni per l’attracco delle barche. Sono tra i maggiori ricettacoli di larve. E gli abitanti di San Giuliano l’anno scorso – loro malgrado - l’hanno sperimentato sulla pelle.
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