"Stressato dal Covid": annullato l'ergastolo per il femminicidio di Lorena Quaranta
Graziella Priulla, sociologa: “Il femminicidio è l'assassinio per cui ci si è spesi di più per cercare attenuanti"
Nel 2020 aveva ucciso la sua compagna Lorena Quaranta, studentessa di medicina. Quattro anni dopo la decisione di annullare la condanna all'ergastolo per via dello stress 'da Covid' dell'imputato, un infermiere reo confesso. E' di questi giorni la sentenza della Cassazione che fa molto discutere.
“Bisogna pensare che il femminicidio è l'assassinio per cui ci si è spesi di più per cercare attenuanti – commenta Graziella Priulla, sociologa che insegna all’Università di Catania nel Dipartimento di scienze politiche e sociali - Siamo partiti dal famoso raptus, poi abbiamo aggiunto la gelosia, il timore dell’abbandono, la depressione, la disoccupazione, il timore di perdere i figli, una lista che continua e che testimonia il persistere di luoghi comuni, di stereotipi che sono presenti anche all’interno della magistratura come in ogni altra categoria".
"Una sentenza vergognosa". E' quanto dichiara la Presidente della Commissione regionale pari opportunità delle Marche, Maria Lina Vitturini. Secondo la Presidente "il messaggio che arriva quando una persona che uccide perché stressata paga meno è semplicistico e fuorviante. Se c'è un problema di malattie mentali crescenti questo va affrontato nelle maniere e nei luoghi opportuni e non attraverso sentenze come quella della Corte di Cassazione".
“Femminicidio vuol dire che viene uccisa una donna perché non corrisponde a quello che è il suo assassino si aspettava da lei – continua Priulla - è una questione di mentalità, che è nella testa dell’assassino. Molto spesso si scarica sulla vittima la responsabilità, anche indiretta di ciò che accade: lo ha provocato, lo tradiva, si comportava male. Addirittura una volta si è letto "non cucinava bene". E' una modalità che ha la società nel suo complesso ma che è più grave se l’hanno i magistrati ed è di rimuovere da sé quello che invece è un problema grande di questa società che attiene alle relazioni tra gli uomini e le donne. E' la nuova libertà femminile che sostanzialmente non viene accettata".
Nel video l'intervista alla professoressa Graziella Priulla, sociologa.
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