Basta telefonini in classe. Il piano antibullismo sta catalizzando l’attenzione di insegnanti e genitori. L’utilizzo dei cellulari a scuola, al centro di numerose polemiche in Italia, è “già vietato - spiega il ministro della Pubblica Istruzione - si tratta solo di applicare la legge”.
A San Marino il fenomeno assume caratteristiche più soft. Sia nelle scuole medie che nelle superiori esiste un regolamento interno, che vieta l’utilizzo del telefonino durante le ore di lezione.
Pasquale Valentini, preside delle scuole medie, spiega che in caso di trasgressione l’insegnante è autorizzato a sequestrare il cellulare e restituirlo ai genitori. "Quest’anno - precisa - non c’è stato ancora bisogno di intervenire, in quanto la scuola si è dimostrata più decisa nell’applicare questa regola".
Un po’ meno disciplinati- forse per l’età- i ragazzi delle superiori. L’anno scorso un gruppo di studenti ha messo in rete alcune foto scattate di nascosto alle insegnanti e accompagnate da commenti poco edificanti.
Una volta scoperti hanno ricevuto una tirata d’orecchi, mentre il sito internet è stato oscurato. Una goliardata se paragonata agli eccessi balzati agli onori della cronaca dalla vicina Italia: "Il fenomeno si è comunque ridimensionato - ci spiega la preside delle superiori Maria Luisa Rondelli - In linea generale si può dire che i ragazzi si limitino a qualche sms o ai giochi sul telefonino. Nulla di più. 550 studenti sono tanti- continua la Rondelli- e ormai il cellulare è diventato un mezzo di comunicazione di massa, usato da tutti. Può quindi capitare che qualcuno trasgredisca durante le ore di lezione".
All’insegnante la scelta se applicare o meno la regola che per ogni scuola è sempre la stessa: sequestrare e attendere i genitori.
A San Marino il fenomeno assume caratteristiche più soft. Sia nelle scuole medie che nelle superiori esiste un regolamento interno, che vieta l’utilizzo del telefonino durante le ore di lezione.
Pasquale Valentini, preside delle scuole medie, spiega che in caso di trasgressione l’insegnante è autorizzato a sequestrare il cellulare e restituirlo ai genitori. "Quest’anno - precisa - non c’è stato ancora bisogno di intervenire, in quanto la scuola si è dimostrata più decisa nell’applicare questa regola".
Un po’ meno disciplinati- forse per l’età- i ragazzi delle superiori. L’anno scorso un gruppo di studenti ha messo in rete alcune foto scattate di nascosto alle insegnanti e accompagnate da commenti poco edificanti.
Una volta scoperti hanno ricevuto una tirata d’orecchi, mentre il sito internet è stato oscurato. Una goliardata se paragonata agli eccessi balzati agli onori della cronaca dalla vicina Italia: "Il fenomeno si è comunque ridimensionato - ci spiega la preside delle superiori Maria Luisa Rondelli - In linea generale si può dire che i ragazzi si limitino a qualche sms o ai giochi sul telefonino. Nulla di più. 550 studenti sono tanti- continua la Rondelli- e ormai il cellulare è diventato un mezzo di comunicazione di massa, usato da tutti. Può quindi capitare che qualcuno trasgredisca durante le ore di lezione".
All’insegnante la scelta se applicare o meno la regola che per ogni scuola è sempre la stessa: sequestrare e attendere i genitori.
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