Studenti iscritti fuori confine tornano nelle scuole del Titano. Il Preside: "il fattore umano gioca un ruolo fondamentale"
La scuola sammarinese si adegua per garantire lezioni in presenza, mentre in Italia sono circa 400.000 gli insegnanti al lavoro da remoto - il 45% dei docenti in servizio – per quasi 4 milioni di alunni. Le difficoltà della didattica a distanza non sono solo tecniche, viene meno il rapporto personale, lo scambio umano, elemento che ha spinto studenti sammarinesi iscritti fuori confine a chiedere di tornare a studiare in Repubblica. Ogni anno sono indicativamente 150 i giovani sammarinesi che si iscrivono in Italia e altrettanti scelgono le scuole del Titano, proporzione rispettata anche a settembre.
(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});
Nelle ultime due settimane, però, sono stati in sei a chiedere di tornare mentre nessuno – come invece accade fisiologicamente – si è trasferito nelle scuole del circondario. Tutte accolte le domande anche se con non poche difficoltà per limiti strutturali dovuti alle misure di sicurezza. Il distanziamento dei banchi ha infatti ridotto i posti nelle classi e le situazioni più critiche si registrano nelle prime del linguistico e del tecnico. “Ad ogni nuova richiesta – spiega il Preside della scuola Secondaria Superiore - si riconsidera la distribuzione di tutte le classi, un lavoro non semplice che comporta tempi di risposta prolungati. Per accogliere i sei studenti – racconta Giacomo Esposito – è stata rivista completamente l'organizzazione logistica”.
(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});
A permettere, poi, l'iscrizione al linguistico la fortunata circostanza di un posto libero per il trasferimento di uno studente ad un altro indirizzo di studi. Il problema dei pochi posti comunque rimane a fronte di altre domande che potrebbero arrivare anche da studenti italiani considerando la reciprocità. Esposito si concentra sul fattore umano: “Quando si effettua una scelta non facile a quell'età e si opta per una scuola fuori territorio – spiega - ci si mette in gioco, per fare esperienze e conoscere persone nuove. La didattica a distanza impedisce tutto questo. A volte i ragazzi si trovano isolati e nell'impossibilità di creare quelle relazioni sociali che aiutano, perché il supporto umano reciproco è fondamentale anche per il successo formativo. Probabilmente le scelte che si stanno orientando verso la nostra scuola risentono di questo fattore, cioè l'impossibilità di interagire personalmente con i propri compagni, consapevoli del fatto che invece a San Marino, visto che attualmente la situazione ce lo consente, questo aspetto fondamentale della scuola è mantenuto integro”.