Cinque uomini accusati del brutale stupro della studentessa di 23 anni a New Delhi compariranno oggi per la prima volta davanti a un tribunale nel sud della capitale indiana. Lo riferiscono i media indiani. La polizia ha presentato la scorsa settimana delle prove schiaccianti contro di loro tra cui il test del Dna trovato sugli abiti della ragazza. Se saranno riconosciuti colpevoli rischiano la pena di morte per impiccagione. Per prevenire eventuali disordini, dato che il caso ha sollevato un grande movimento di protesta in India, sono state dispiegate le forze dell'ordine nei pressi del tribunale. I cinque imputati sono il conduttore dell'autobus dove è avvenuta la violenza il 16 dicembre, il fratello e tre amici. Un sesto, che è diciassettenne, sarà giudicato da un tribunale minorile. Le accuse principali sono quelle di omicidio, stupro di gruppo e sequestro di persona I giudici notificheranno i capi di imputazione e nomineranno un avvocato d'ufficio per rappresentarli dato che nessun legale del foro competente ha accettato di fornire la difesa. Intanto continuano le polemiche sull'anonimato della giovane, richiesto dalla legge indiana. In un'intervista il padre ha divulgato il suo nome a un tabloid britannico, ma poi ai media indiani ha smentito di aver dato l'autorizzazione a pubblicare l'identità della figlia.
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy