Succi and Partners: "Gianni Succi avvia azione legale nei confronti di Gloria Gaynor"
“Sono dispiaciuto di questa scelta. Ma in tanti anni di lavoro nel mondo dello spettacolo, ricordo soli eventi molto apprezzati come il recital di Roberto Benigni, Ennio Morricone e Nicola Piovani, non avrei mai creduto che problemi legati a un inconveniente, per quanto spiacevole e di grandi dimensioni, diventassero un “linciaggio” pubblico e privato nei confronti della mia società, della mia persona e della mia correttezza umana e personale”, spiega Gianni Succi. “Ancora oggi, nella percezione di alcuni spettatori e di parte dell’opinione pubblica l’evento del 16 agosto è considerato un “bidone”, una sorta di truffa. Il sottoscritto in fuga nella notte e con in tasca i soldi di un ricco incasso - continua Gianni Succi - Tutto ciò non è vero. È falso. Io sono il danneggiato, il più grande dei “truffati, insieme a chi voleva ascoltare la Gaynor. I giudici avranno il compito di accertarlo”.
Il semplice e veritiero racconto di quanto avvenuto nel corso“The Best Disco in Town”, lo conferma. Il concerto si è regolarmente tenuto con l’esibizione di due su tre degli artisti in scaletta. Un’ora e mezza di musica con la formazione italiana “Ensamble Symphony Orchestra” e il complesso americano “The Trammps”. Questi ultimi un grande successo, a leggere le cronache della stampa. Ciò che è mancata al programma originale è stata la performance della Gaynor.
La cantante, ospitata come da accordi con l’organizzazione a Pesaro, Hotel 5 stelle, berlina con autista, già ricevuti 31 mila e 500 dollari di cachet per lei e il suo gruppo, per un live act di 30 minuti e un “medley” su Donna Summer, si è però rifiutata di salire sul palco una volta arrivata a Piazzale Fellini. Da notare che il cachet medio della Gaynor è di 25 mila dollari e che nel caso del concerto riminese dovevano esserle consegnati, la sera dell’evento, solo gli ultimi 8 mila dollari necessari a completare il compenso stabilito in 40 mila dollari. Per comune accordo, da saldare con una cifra attorno ai 4 mila euro.
Le motivazioni addotte dalla Gaynor per il suo rifiuto sono strumentali e inconsistenti: presunta impossibilità dell’organizzazione di garantire il pagamento delle spese di produzione (luci, audio, etc) e alla sua band. Ragioni espresse anche in un suo tweet e in successive interviste e dichiarazioni, con cui ha pesantemente attaccato la professionalità e l’onorabilità della “Succi and Partners”.
Motivazione smentite però dalla realtà dei fatti: il concerto era in corso. È solo terminato senza la sua partecipazione. Valutazioni confermate dal legale di Succi, l’avvocato Astorre Mancini: “L’artista ha percepito l’80% dell’ingaggio pattuito. Avrebbe ottenuto il saldo a fine concerto. La decisione di non esibirsi è violazione del contratto. Inoltre ha trattenuto l’importo ricevuto senza una clausola contrattuale in tal senso e in assenza totale della prestazione”.
“Mi scuso ancora una volta con fans sponsor, Istituzioni e tutta Rimini. In qualità di organizzatore mi sento responsabile di quanto accaduto. Ho sottovalutato la complessità organizzativa dell’evento e le difficoltà di “gestione” di Gloria Gaynor – conclude Gianni Succi – Non è però accettabile scaricare sulla mia persona palate di fango basate su accuse false: in privato o a mezzo stampa poco importa. L’elenco è lungo e anche di queste “diffamazioni” si stanno occupando i miei legali”.
Infine Gianni Succi ricorda nuovamente come, una volta verificate le oggettive responsabilità di chi ha causato tali avvenimenti, troverà modo per rispondere alla delusione di chi desiderava ascoltare durante “The Best Disco in Town”, anche la performance di Gloria Gaynor.
Comunicato stampa “Succi and Partners”