Fortunatamente, non è successo nulla di grave; ma chi ha assistito alla scena difficilmente dimenticherà quell’attesa angosciosa di un medico. Erano le 11 di mattina, alla chiesa parrocchiale di Borgo Maggiore; all’improvviso un uomo – un ottantenne – accusa un malore: perde i sensi, si accascia. Subito viene chiamato il 118; dal Pronto Soccorso rispondono che l’unica ambulanza a disposizione è impegnata per un’urgenza a Fiorentino e che – a Borgo Maggiore – sarà inviata quanto prima; nel frattempo consigliano di fare stendere l’uomo e di tenergli le gambe sollevate.
Ma l’anziano continua a star male. Sono attimi di grande agitazione e paura. Viene chiamato nuovamente il Pronto Soccorso; una telefonata carica di rabbia ed agitazione. Ancora qualche minuto e finalmente il mezzo di soccorso arriva. Scende un infermiere, con gli strumenti necessari a gestire l’urgenza, ma l’autoambulanza prosegue per l’Ospedale dove viene trasportato l’uomo che si era sentito male a Fiorentino.
Quindi – senza perdere tempo - di nuovo a Borgo Maggiore e il ritorno al nosocomio di Cailungo con a bordo – questa volta - l’80enne. Non si trattava di un malore grave per fortuna.
“L’uomo – fa sapere il primario del pronto Soccorso Giuliano Giardi – è stato trattenuto in osservazione per poco più di 40 minuti poi è stato dimesso; ha accusato un fenomeno neurovegetativo benigno: in parole povere un banale mancamento. Quanto accaduto – continua Giardi – è frutto unicamente di sfortuna: non c’è stata nè imperizia, né negligenza da parte del personale sanitario che – anzi – ha fatto il massimo. Il fatto è che il nostro sistema organizzativo prevede che per le urgenze siano disponibili al massimo due ambulanze a copertura dell’intero territorio. In genere, nelle ore notturne e nei giorni festivi – come nel nostro caso – vi è un solo mezzo a disposizione immediatamente. “Ecco perché – conclude Giardi - si è verificata una tale situazione”.
Questa volta – aggiungiamo noi - tutto è finito bene; ma in caso di due o più gravi emergenze contemporanee, magari durante la notte, come andrebbe a finire?
Ma l’anziano continua a star male. Sono attimi di grande agitazione e paura. Viene chiamato nuovamente il Pronto Soccorso; una telefonata carica di rabbia ed agitazione. Ancora qualche minuto e finalmente il mezzo di soccorso arriva. Scende un infermiere, con gli strumenti necessari a gestire l’urgenza, ma l’autoambulanza prosegue per l’Ospedale dove viene trasportato l’uomo che si era sentito male a Fiorentino.
Quindi – senza perdere tempo - di nuovo a Borgo Maggiore e il ritorno al nosocomio di Cailungo con a bordo – questa volta - l’80enne. Non si trattava di un malore grave per fortuna.
“L’uomo – fa sapere il primario del pronto Soccorso Giuliano Giardi – è stato trattenuto in osservazione per poco più di 40 minuti poi è stato dimesso; ha accusato un fenomeno neurovegetativo benigno: in parole povere un banale mancamento. Quanto accaduto – continua Giardi – è frutto unicamente di sfortuna: non c’è stata nè imperizia, né negligenza da parte del personale sanitario che – anzi – ha fatto il massimo. Il fatto è che il nostro sistema organizzativo prevede che per le urgenze siano disponibili al massimo due ambulanze a copertura dell’intero territorio. In genere, nelle ore notturne e nei giorni festivi – come nel nostro caso – vi è un solo mezzo a disposizione immediatamente. “Ecco perché – conclude Giardi - si è verificata una tale situazione”.
Questa volta – aggiungiamo noi - tutto è finito bene; ma in caso di due o più gravi emergenze contemporanee, magari durante la notte, come andrebbe a finire?
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