Due tenenti colonnelli e due marescialli della Guardia di Finanza di Bologna sono ai domiciliari. Secondo gli inquirenti avrebbero eseguito una verifica “addomesticata”, sulla Rimini Yacht, per nascondere il disastroso stato patrimoniale dell’azienda. La certificazione delle Fiamme Gialle avrebbe così tratto in inganno banche ed acquirenti. E’ l’ennesimo colpo di scena di una vicenda che vede impegnate le Procure di Bologna – sull’ipotesi di bancarotta –, e di Rimini, per il reato di truffa. Decine di imbarcazioni di lusso vennero infatti cedute a più proprietari con immatricolazioni fittizie. A mediare per la verifica “ammorbidita”, dei 4 finanzieri ai domiciliari, sarebbe stato l’ex generale delle Fiamme Gialle Angelo Cardile, che in luglio si suicidò nel corso di una perquisizione. Ai domiciliari anche 2 consulenti della società. Resta uccel di bosco, invece, Giulio Lolli, presidente della società e mente della truffa. Su di lui pende un’ordinanza di custodia in carcere. ”La fiducia che la Procura di Bologna aveva ed ha nei confronti della Guardia di Finanza non è mai venuta a meno”. Così il PM di Bologna Valter Giovannini, nel corso della conferenza stampa nella quale sono stati annunciati gli arresti. Un’operazione condotta in stretta collaborazione proprio fra la Procura felsinea e le Fiamme Gialle.
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