La delegazione di San Marino ha partecipato all’evento in qualità di osservatore. Pur essendo meandro FAO, infatti, la Repubblica non ha ancora sottoscritto il trattato sulle risorse genetiche e vegetative entrato in vigore nel 2004. Ma è in buona compagnia: si attendono ancora le firme di Stati Uniti, Russia e Cina. Eppure, è stato detto nel corso della tavola rotonda a cui hanno partecipato i delegati dei 125 paesi aderenti, il trattato è uno strumento potenzialmente decisivo per poter garantire la sicurezza alimentare globale, alleviare la povertà e far fronte a sfide quali il cambiamento climatico, l’erosione delle bio-diversità agricole e l’aumento del prezzo dei prodotti alimentari. Obiettivi ambiziosi, ma possibili grazie al sistema di banche e di raccolta di sementi e materiale vegetale. In questo modo nell’arco di pochi anni sono stati scambiati 1 milione e 300 mila campioni: un patrimonio straordinario per fare agricoltura e ricerca, ma servono ulteriori finanziamenti. Già deciso uno stanziamento di 116 milioni di euro. A margine dei lavori il ministro per le politiche agricole Giancarlo Galan ha incontrato i giornalisti per una conferenza stampa informale. Galan ha sottolineato il ruolo decisivo di Italia e Spagna nel sostegno dell’operatività del trattato. Il Belpaese stanzierà prossimamente 1 miliardo e 800 mila euro a tal fine. “Con le tecnologie che abbiamo ora – ha concluso il ministro – possiamo sfamare il mondo”.
dall'inviato Gianmarco Morosini
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