Telecomunicazioni: NetCo verso la liquidazione, tra fibrillazioni politiche e nuove dimissioni
Mercoledì 30 giugno l'Assemblea dei soci prenderà una decisione
Nelle prossime ore potrebbe essere sancita la fine della Public NetCo: società fondata per occuparsi del progetto di rete mobile e in fibra dello Stato con la partnership di Zte. La questione è all'ordine del giorno dell'Assemblea dei soci di mercoledì 30 giugno che dovrà esprimersi sull'eventuale liquidazione della società. Al centro anche il bilancio che presenterebbe "perdite consistenti". Una situazione complessa, viste le diverse variabili in gioco. Oltre alle dinamiche della NetCo, pesa la possibile evoluzione della “segnalazione” all'autorità giudiziaria fatta dal segretario Ciavatta in seguito all'audizione in Congresso della Commissione nata per far luce sulla bontà dell'operazione.
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In più, i tre membri del Consiglio di amministrazione indicati dalla maggioranza sono dimissionari e i nuovi membri per le opposizioni non hanno ancora partecipato ad alcun Cda. Anzi, il consigliere Mattia Ronchi, indicato da Rf, tramite una lettera anticipa già che non prenderà parte all'assemblea di domani e annuncia le dimissioni scrivendo di non voler “assecondare un disegno dai contorni poco chiari”. Parla dell'intenzione di “escludere” i componenti designati dalle minoranze “da ogni decisione o informazione sul destino della società”, di sequestri di beni aziendali e materiale amministrativo dopo l'esposto all'autorità giudiziaria e di autonomia della NetCo “calpestata”.
Proprio Repubblica Futura rincara la dose. “Una cosa in cui eccelle il Governo – attacca – è quella di massacrare progetti”, senza un “piano B” e con una rete di telefonia mobile, prosegue, “ferma almeno al 2015”. E in merito alla liquidazione, parla di “effetti economici non quantificabili”.
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