“Ora chiamo il telefono azzurro”. Innumerevoli volte abbiamo sentito questa battuta sulla bocca di bambini e adolescenti. Un fatto che testimonia quanto sia stata capillare ed efficace l’attività di questa associazione, sinonimo – negli anni - di aiuto e protezione dei minori. Compie un quarto di secolo Telefono Azzurro, ma davvero c’è poca voglia di festeggiare visto quanto sta accadendo nelle zone dell’Emilia devastate dal sisma. I membri di questo Ente benefico sono presenti nei Paesi colpiti con squadre di volontari ed esperti per aiutare bambini e famiglie ad affrontare il trauma. Inizia a Bologna nell’87 l’attività di Telefono Azzurro. Nel ’90 viene attivata la prima linea gratuita per i bambini fino ai 14 anni. 1.96.96: attiva in tutta Italia 24 ore su 24. “In questi 25 anni – spiega il presidente Ernesto Caffo – siamo passati dalle prime chiamate, in cui i minori denunciavano gli abusi ma in forma anonima e provenendo da contesti difficili, al presente in cui chi chiama è un bambino o un adolescente spesso molto attento a dare informazioni sulla situazione familiare, con una consapevolezza maggiore del percorso di vita che vuole intraprendere”. Telefono Azzurro ricorda che ci sono nuove problematiche che coinvolgono l’infanzia e l’adolescenza in Italia e nei Paesi sviluppati, come l’immigrazione e le nuove tecnologie. E questo - spesso – comporta una fragilità sempre maggiore della famiglia.
Gianmarco Morosini
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