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Tempo di crisi ma non per il vino

5 mar 2009
Vini
Vini
Aumentano gli acquisti familiari di vino a denominazione di origine. Più 7% nel 2008, un dato in netta controtendenza rispetto ai consumi generali. Lo dice la Coldiretti che sottolinea anche lo storico sorpasso – in quantità - dell'Italia sulla Francia dove la raccolta dell'uva e' in calo del 5%. Le esportazioni di vino italiano nel mondo che hanno raggiunto per la prima volta, secondo dati Istat, i 3 miliardi e mezzo di euro. Stati Uniti e Germania sono i principali acquirenti, anche se la distribuzione del vino Made in Italy è in crescita soprattutto nei nuovi Paesi emergenti. Va bene anche il mercato sammarinese. Da tre anni, conferma Paul Andolina del Consorzio Vini Tipici, manteniamo una crescita del 6%. Abbiamo investito molto, sottolinea, come Consorzio e come Stato e i risultati stanno arrivando. Intanto, l’ultima frontiera del lusso enologico, è quella di produrre vino griffato, con un’etichetta personalizzata da regalare ad amici e parenti. Una moda che ha contagiato attori, cantanti, politici, manager e stilisti. Complici anche le analisi della Coldiretti che indicano nel vino un investimento redditizio in un periodo di crisi, è ormai caccia alla vigna, anche se l'impresa è sempre più difficile visto che sono pochi gli appezzamenti disponibili e quelli in vendita hanno prezzi stellari poiché considerati, al pari del mattone e dei titoli di stato, dei beni 'rifugio'. E per i comuni mortali? Fiutato l’affare, le aziende agricole hanno iniziato a offrire in affitto porzioni di vigna, dove produrre vino secondo i gusti del consumatore sotto la guida di un enologo. E poi ognuno può sbizzarrirsi con l’etichetta.

Sonia Tura

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