Temporary store, arriva la legge. Righi assicura: "Non ci sarà concorrenza sleale"
Aperture in 48 ore in centri storici e centri commerciali senza bisogno di licenza per vendita al dettaglio. Prodotto unico per San Marino, nasce come strumento "per attrarre brand rilevanti"
Anche noti come pop-up shop, i negozi a tempo hanno una durata che in genere può variare da pochi giorni ad un mese. Sono spesso associati ad eventi, festività o a iniziative specifiche promosse dai brand. Proprio per questa ragione tendono ad avere un carattere esclusivo, includendo edizioni limitate o personalizzate che non si trovano in altri store. Usati anche come strategia di marketing, sono in grado di attirare l'attenzione dei consumatori. Invogliano a cogliere l'attimo prima di chiudere nel giro di poco tempo. Questa realtà sarà a breve normata anche a San Marino. La legge è pronta. Il Segretario all'Industria si augura di poterla portare in prima lettura nel Consiglio di dicembre.
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“Abbiamo cercato di studiare un testo che non sia un temporary store canonico ma un prodotto unico per San Marino”, spiega Fabio Righi. La competitività è garantita non da agevolazioni fiscali ma dal pronti-via. La norma prevede un pacchetto per autorizzare un'attività temporanea nell'ambito di centri storici e centri commerciali in 48 ore. “Nessuna volontà – assicura Righi – di intaccare la concorrenza degli operatori già esistenti. L'obiettivo è di avere uno strumento per attrarre brand rilevanti che in pianta stabile difficilmente verrebbero a San Marino ma che potrebbero invece essere interessati nell'ottica di un temporary store, soprattutto nel contesto del patrimonio Unesco e di un centro storico di pregio, invidiato fuori dai confini”.
Rivolti ad operatori sammarinesi ed esteri, i temporary store potranno essere ospitati in locali sia di proprietà dello Stato che di privati. Nella legge è prevista anche l'individuazione di aree dove fissare tensostrutture di pregio e adeguate al luogo. Non sarà necessaria la licenza di vendita al dettaglio, ma ci sarà controllo – chiarisce Righi – nel rispetto della concorrenza. Uno strumento flessibile, dunque, rivolto anche a chi voglia tentare nuove strade professionali.
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