Terminata l'emergenza maltempo comincia adesso la conta dei danni

Terminata l'emergenza maltempo comincia adesso la conta dei danni.
Il sole degli ultimi giorni se da un lato semplifica l’opera di pulizia delle strade, dall’altro preoccupa per la velocità di scioglimento della neve e del ghiaccio sui tetti. Protezione civile e segreteria di stato sono impegnate in sopralluoghi nelle scuole per verificarne l’accessibilità. Un tavolo di confronto alla sede dell’azienda pubblica dei servizi alla presenza di tecnici e dirigenti scolastici disegnerà il punto generale della situazione. Per il segretario di stato al territorio Giancarlo Venturini è ancora prematuro sbilanciarsi nel quantificare i danni perché l’emergenza è ancora in corso. L'azienda autonoma per i servizi pubblici intanto fa sapere che in questi giorni risultano esserci enormi consumi di acqua con valori assolutamente allarmanti ed ingiustificati rispetto il periodo, tali da compromettere l'intero servizio di fornitura anche alle utenza civili. La cause più probabile sarebbe le rotture dei tubi esterni. L'azienda raccomanda quindi a tutti gli utenti di effettuare autonomamente veriche urgenti per individuare eventuali punti di perdita. Danni in corso di aggiornamento in provincia di Rimini. E’ l’agricoltura il settore più colpito, in particolare il comparto zootecnico. Nella sola Alta Valmarecchia ci sono 700 allevamenti; oltre 100 le segnalazioni giunte in Provincia per circa 20 milioni di euro di danni stimati. Ma sono ancora molte le aziende a rischio o isolate e che hanno dunque necessità di soccorso. e proprio per facilitarne le operazioni, anche per il prossimo fine settimana si sconsiglia di recarsi in auto in Alta Valmarecchia se non strettamente necessario. A Novafeltria sono in corso i sopralluoghi nelle scuole per decidere se lunedì potranno riaprire. Anche nelle Marche il computo dei danni sale di ora in ora. Secondo un monitoraggio della coldiretti le cifre hanno ormai raggiunto i 30 milioni di euro. La situazione più drammatica è nel pesarese dove ormai si è perso il conto delle stalle e capannoni crollati sotto il peso della neve. In tutta la regione sono un paio di centinaia le aziende non ancora raggiungibili.

Stefano Caliciuri

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