La terra continua a tremare nel forlivese

La terra continua a tremare nel forlivese.
Sciame sismico in Appennino come l’onda lunga in mare: continuo, inesorabile, sempre uguale a se stesso colpisce con picchi di magnitudo tra 2 e 4 Richter per oltre 80 volte tra ieri e oggi. Allarme notturno e assestamenti tellurici di una qualche entità durante la serata mentre la situazione permane tesa ma monitorata; senza parlare del patrimonio edilizio solido e importante nei vari comuni. Un intero paese “sballottato” qua e là fino alla grande diga di Ridracoli dove a qualche km di profondità continua a permanere l’epicentro “vivo” mai spento nell’ultimo mese dopo gli episodi della vicina valle del Savio tra Sarsina e Mercato saraceno. Come avviene in America la rete di volontari autonoma e privata italiana e sammarinese, di cui fa parte la stazione di Casole, da alcuni giorni registra cambiamenti di epicentro della faglia sconosciuta verso nord-ovest dal Passo del Carnaio a Santa Sofia con valori medi non oltre i 4,5 di magnetudo. C’è energia e spostamenti rilevati da San Marino, Bagno e Valdarno, Savignano, in zona sismica 2, area ben monitorata dall’Istituto di Geofisico e Vulcanologia nazionale con strumenti e mezzi anche sul Monte. Nel video l’intervista a Flavio Foietta (Sindaco Santa Sofia)

f.z.

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