Terremoto in centro Italia causato dall'Appennino che si sposta verso est. Anche San Marino interessato
25mila eventi sismici dal 24 agosto, ed un terreno sprofondato di quasi 70 centimetri in alcune zone del centro Italia. L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) studia i terremoti con le sue 400 stazioni sismiche sparse sul territorio, che consentono di avere un mappa abbastanza precisa di dove, in futuro, potrebbero verificarsi sismi di una certa importanza.
Cosa è accaduto in Appennino? E' l'estensione della catena da ovest verso est il meccanismo all'origine dell'evento, e non è detto che sia terminato.
Nel 2009 il terremoto de L'Aquila fu preceduto, 90 giorni prima, da una serie di scosse, segno che il volume stava per collassare: e maggiore è il volume, maggiore è la magnitudo. Fase preparatoria che, purtroppo, non c'è stata per Amatrice, considerato una evoluzione naturale di quanto accaduto a L'Aquila. Qui la faglia è di tipo estensionale, con uno spostamento di 2 millimetri l'anno.
Diverso il terremoto in Emilia, di tipo compressivo: come una molla che, compressa, sia stata lasciata andare di colpo.
E San Marino invece?
La presenza di terreni calanchivi non ha nulla a che fare con la sismicità.
Paradossalmente, terremoti più energetici avvengono dove le faglie appaiono più bloccate, perché si caricano di energia.
Francesca Biliotti
Nel video l'intervista a Carlo Doglioni, presidente INGV Istituto nazionale geofisica e vulcanologia