Terremoto in Osla: quattro membri del Consiglio Direttivo rassegnano le proprie dimissioni “irrevocabili”
Venendo meno il numero minimo di componenti, l'organo decadrà, rendendo necessarie nuove elezioni.
La raccomandata è stata inviata ieri a Presidente di Osla, Consiglio Direttivo e per conoscenza al Collegio Sindacale. A scrivere Orsolina Muccioli, Pierangela Gasperoni, Monica Bollini e Stefano Spadoni. Nero su bianco le ragioni delle loro dimissioni “irrevocabili” dal Direttivo, motivate dal "venir meno delle basilari regole di condivisione, collaborazione e partecipazione alle scelte dell'attività associativa, così come previsto dallo Statuto Sociale".
Diversi i punti contestati. In primis rilevano, dall'insediamento della nuova presidenza, l'assenza “significativa” dalla scena pubblica: sono mesi – fanno notare – che Osla non interviene con assiduità sugli organi di informazione su temi strategici che coinvolgono il futuro del paese e di conseguenza anche gli associati. Del recente incontro dei vertici con il Congresso di Stato – ad esempio - nessun riscontro è stato dato sulla stampa. Sembra che Osla – continuano i quattro membri del Direttivo – "abbia smarrito la propria mission", tanto che non è dato sapere quali siano attualmente la linea politica e le decisioni importanti dell'Associazione, essendo il Consiglio Direttivo – accusano - "completamente esautorato da alcune scelte rilevanti, come le nomine nelle Commissioni e gli investimenti delle liquidità" esistenti nei conti dell'Organizzazione. Decisioni che, per Statuto, vanno assunte – ricordano - in maniera collegiale, con delibere del Consiglio Direttivo.
Una situazione decisamente esplosiva all'interno della storica Associazione che riunisce sotto lo stesso tetto Piccole Medie Imprese e Lavoratori Autonomi. “Una presa di posizione che faccio fatica a capire” commenta il Presidente Luigi Tontini, pronto a convocare, per un confronto, il Consiglio Direttivo. Se le dimissioni non saranno ritirate, venendo meno il numero minimo di componenti, l'organo decadrà, rendendo necessarie nuove elezioni.
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