Dopo una notte finalmente tranquilla, nel pomeriggio la terra ha nuovamente tremato. Una scossa di magnitudo 3.7 è stata avvertita alle 15.07 mentre un'altra - più forte - di magnitudo 4.4 è stata avvertita distintamente dalla popolazione alle 17.55 in una vasta area delle Marche: da Fermo ad Ascoli Piceno, fino ad Ancona e Macerata. Le scosse hanno causato ulteriori crolli nella scuola Romolo Capranica ad Amatrice, già sotto accusa per i gravi danni subiti nonostante le recenti ristrutturazioni.
Nel frattempo si continua a scavare. Di ora in ora si spengono le speranze mentre dalle macerie emergono nuovi corpi. Gli ultimi tre sarebbero stati individuati sotto quel che resta dell'hotel Roma. I morti sono 290. Ma è un bilancio ancora provvisorio. Si cercano infatti una decina di dispersi, in maggioranza di nazionalità romena. Si prega nelle tendopoli. In quella principale di Amatrice, vicino al campo sportivo, questa mattina è stato monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti a celebrare la messa. Non sono mai mancate, in questi giorni, le celebrazioni per gli sfollati e le famiglie delle vittime. Ma al vescovo preme soprattutto che queste persone al dolore possano affiancare una speranza forte che la ricostruzione avvenga nel rispetto delle regole.
Si guarda al futuro: la priorità sono le scuole. Cominceranno già domani i sopralluoghi nelle strutture delle aree terremotate dell'Italia centrale. L'inizio del nuovo anno scolastico è infatti alle porte e occorre procedere celermente. Lo ha annunciato il numero uno della Protezione civile, Fabrizio Curcio. Continua la solidarietà della gente, le donazioni, ma purtroppo non mancano anche atti di sciacallaggio. È allarme nelle frazioni. I residenti non vogliono lasciare la casa per paura di essere derubati. Così Guardia di finanza, carabinieri, polizia e guardia forestale hanno deciso di mettere in campo cento uomini, che diventeranno poi duecento, che gireranno fra le case abbandonate.
Nel frattempo si continua a scavare. Di ora in ora si spengono le speranze mentre dalle macerie emergono nuovi corpi. Gli ultimi tre sarebbero stati individuati sotto quel che resta dell'hotel Roma. I morti sono 290. Ma è un bilancio ancora provvisorio. Si cercano infatti una decina di dispersi, in maggioranza di nazionalità romena. Si prega nelle tendopoli. In quella principale di Amatrice, vicino al campo sportivo, questa mattina è stato monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti a celebrare la messa. Non sono mai mancate, in questi giorni, le celebrazioni per gli sfollati e le famiglie delle vittime. Ma al vescovo preme soprattutto che queste persone al dolore possano affiancare una speranza forte che la ricostruzione avvenga nel rispetto delle regole.
Si guarda al futuro: la priorità sono le scuole. Cominceranno già domani i sopralluoghi nelle strutture delle aree terremotate dell'Italia centrale. L'inizio del nuovo anno scolastico è infatti alle porte e occorre procedere celermente. Lo ha annunciato il numero uno della Protezione civile, Fabrizio Curcio. Continua la solidarietà della gente, le donazioni, ma purtroppo non mancano anche atti di sciacallaggio. È allarme nelle frazioni. I residenti non vogliono lasciare la casa per paura di essere derubati. Così Guardia di finanza, carabinieri, polizia e guardia forestale hanno deciso di mettere in campo cento uomini, che diventeranno poi duecento, che gireranno fra le case abbandonate.
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