Ancora una autoimmolazione per il Tibet, che porta a 78 il numero di questi atti estremi dall'inizio dell'anno, 92 dal febbraio 2009 quando è stata registrata la prima azione di questo genere. Secondo informazioni che arrivano dalla diaspora tibetana in India, l'ultima immolazione ha interessato Lobsang Gendun, un monaco di 29 anni del monastero di Penag Kadak Troedreling a Seley Thang nella provincia cinese del Qinghai, contea di Pema (Banma in cinese). I testimoni hanno riferito che il monaco si è dato alle fiamme alle 19,45 di ieri sera e, unendo le mani in segno di preghiera e cantando slogan per il Tibet libero e per il ritorno del Dalai Lama, ha camminato per oltre 300 passi per poi cadere a terra e morire sul posto. Subito dopo ci sono stati degli scontri tra alcuni tibetani e poliziotti che si contendevano il corpo del monaco. I resti dell'uomo sono stati poi portati nel monastero dove è avvenuta la veglia funebre. Lobsang Gendun è il secondo ad immolarsi a dicembre, dopo che novembre aveva registrato un record negativo di 28 autoimmolazioni.
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