“TOTHEBORDER”: staffetta umanitaria che ha consentito il ricongiungimento familiare per 200 donne e bambini ucraini

Tramite l'aiuto di associazioni italiane e polacche, ed una iniziativa di crowdfunding i volontari sono riusciti ad affittare 4 pullman

Toccare con mano l'emergenza. C'è l'operatrice sammarinese Carla Cervellini nel gruppo di giovani volontari che ha organizzato il progetto “TOTHEBORDER”: la staffetta umanitaria che ha consentito il ricongiungimento familiare per 200 donne e bambini ucraini. Il team è internazionale, ci sono anche due ragazzi che parlano russo, e riescono a farsi capire dagli gli ucraini, perché la lingua è simile.

Tramite l'aiuto di associazioni italiane e polacche, ed una iniziativa di crowdfunding i volontari sono riusciti ad affittare 4 pullman. Il primo viaggio dalla Polonia (Przemyśl) ha portato in Italia i rifugiati. L'obiettivo è quello di continuare ad organizzare questi viaggi, gli altri bus sono pronti per partire i prossimi giorni, perché sono tante le domande di ricongiungimento che arrivano al gruppo di volontari.

Nel video l'intervista a Carla Cervellini, progetto “TOTHEBORDER”. 

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