TURISMO

Tour operator pronti alla piazza. Ruco (CTO): "Siamo alla deriva, ma Pedini Amati quello che poteva fare lo ha fatto"

Il 19 manifestazione durante i lavori del Consiglio. Il Segretario al Turismo: "Mi aspetto un cambio di passo del Governo, per un rilancio infrastrutturale del settore"

È da tempo, ormai, che il “Comitato Turismo Organizzato” lancia l'allarme. Solo quattro giorni fa, in una lettera aperta, chiedeva supporto immediato ai Segretari di Stato Gatti, Lonfernini e Righi. Questa volta, però, ha deciso di passare ai fatti: gli operatori che aderiscono al CTO scenderanno in piazza mercoledì prossimo, davanti al Kursaal, durante la seduta del Consiglio Grande e Generale. L'invito è allargato anche a tutte le associazioni di categoria e ai sindacati. “Per noi è importante ora dare un segnale che faccia capire anche alla popolazione e a tutta la filiera del turismo che siamo in situazione di grave difficoltà”, spiega il responsabile di CTO Luca Ruco.
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“Di fatto siamo ad un lockdown mascherato, perché se andate oggi in Città, la maggior parte degli alberghi sono chiusi o vuoti. I fondi stanziati fino ad oggi – ribadisce - non bastano”. Ringrazia della cassa integrazione, “che tutela un po' i dipendenti ma le aziende sono alla deriva”.

“Quello che potevo fare l'ho fatto”, commenta Federico Pedini Amati, che ricorda i tavoli di confronto promossi dalla sua Segreteria, con risultati per tutto il settore turistico, i cui numeri sono “sotto gli occhi di tutti”. Al contempo, si aspetta un cambio di passo del Governo, e si augura vengano stanziate risorse importanti, soprattutto per un rilancio infrastrutturale, “di cui parliamo da due anni – afferma – e per il quale abbiamo identificato possibili iniziative”.

Il Comitato, dal canto suo, ha cambiato interlocutore. Non si rivolge più al Turismo ma alle Segreterie Finanze, Lavoro e Industria. “Pedini Amati è stato quello che ci ha aperto la strada e quello che poteva fare lo ha già fatto”, conferma Ruco. “Abbiamo deciso di cambiare strategia – spiega - proprio perché sono quelle le Segreterie che, ad oggi, ci devono rappresentare e dare risposte”.
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