La vicenda del traffico di uranio su cui sta indagando la procura di Rimini coinvolge anche San Marino. Secondo Mario Scaramella, consulente della Commissione Mitrokhin – il denaro della mediazione dell’affare, era depositato in una banca sammarinese. Il caso sara’ valutato, verosimilmente, in tutte le sue sfaccettature, anche nella riunione di domani del Congresso di Stato. Tre gli indagati: sono Giorgio Gregoretti, ex bancario che avrebbe detenuto per un mese la valigetta con quattro barre di uranio da due chili e mezzo, ciascuna; l’ex imprenditore Giovanni Guidi ed Elmo Olivieri, tecnico di una ditta meccanica. Una quarta persona – Giuseppe Genghini – e’ coinvolto, ma non è indagato. In base alle dichiarazioni di uno degli indagati, di fronte al Pm riminese Gengarelli, il traffico avrebbe goduto della copertura dei servizi segreti, ma la circostanza, non trova conferme. I venditori sarebbero ex agenti del Kgb; potenziale acquirente, una multinazionale svizzera. L’affare poi è sfumato, e l’uranio sarebbe stato restituito alle persone che tentavano di piazzarlo.
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