E’ trascorso un mese da quando la terra ha iniziato a tremare in Emilia. L’incubo non è ancora finito

Una scossa lunga un mese. Il 20 maggio la terra cominciava a tremare. E da allora non ha più smesso. Neppure la scorsa notte l’Emilia ha dormito tranquilla. 12 scosse, tra le 23.40 e le 5.20. Quella più forte – di magnitudo 3.5 - è stata registrata ieri sera, poco prima di mezzanotte. Sono oltre 13.000 le persone assistite dal servizio nazionale della protezione civile in campi d'accoglienza, strutture al coperto e alberghi. La maggior parte sono nei campi tende, e l’ondata di caldo sta portando con sé una nuova emergenza. I circa 2.000 condizionatori messi a disposizione non sono sufficienti. Nelle tende è l’inferno. Le temperature sono talmente alte che nel punto medico davanti all' ospedale di Mirandola si rompono addirittura le flebo. Lo racconta il consigliere regionale Andrea Leoni. Intanto il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo annuncia che nelle zone terremotate le scuole riapriranno senza ritardi. Nei casi degli edifici inagibili, lo Stato garantirà la presenza di strutture alternative".
Non è invece ancora iniziato l'esame di maturità per gli studenti delle scuole di Finale Emilia, Mirandola e Carpi, per i quali è consentito lo svolgimento della sola prova orale da lunedì 25 giugno. Stessa soluzione per gli esaminandi delle scuole medie.

Monica Fabbri

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