I tre anni di Papa Francesco: dalle riforme osteggiate al Giubileo straordinario
Alla folla di Piazza San Pietro si presentò con un semplice “buonasera”, e diede subito l'idea di grande spontaneità.
“Mi pare cresca l'autorevolezza del Papa come maestro dell'umanità – ha detto Padre Federico Lombardi, direttore sala stampa Vaticana, che ha fatto un bilancio su questo triennio – Parla della pace e della guerra, di giustizia, dei grandi temi della globalizzazione”.
Le parole sulla “economia che uccide” in “Evangelii gaudium” e poi nell'enciclica “Laudato si'”, dove ha dato una visione dell'umanità di oggi e di domani, lo confermano.
Papa Francesco ha certo riportato entusiasmo attorno alla figura del Pontefice. A sorpresa ha indetto un Giubileo straordinario della Misericordia, e che in due mesi ha portato a Roma già un milione e 300mila pellegrini. Sta cercando di riformare la curia, incaricando un Consiglio dei Cardinali, di riordinare e anche limitare i dicasteri.
Ha tentato di mettere ordine anche nelle finanze vaticane, alle spese pazze di qualcuno, con apposita commissione dalla quale, però, sono fuoriusciti documenti riservati, divenuti poi due libri che hanno dato vita al nuovo scandalo “Vatileaks”: proprio in questi giorni riprende il processo ai due giornalisti italiani e ai due presunti “corvi”.
Ma Francesco ha effettivamente imposto la trasparenza nello Ior: oggi finalmente la banca vaticana presenta bilanci, una lista di conti correnti, ben 18.900, alcuni dei quali chiusi per mancata trasparenza.
Non c'è stata invece l'apertura attesa al Sinodo sulla famiglia: per i vescovi la comunione ai divorziati andrà discussa caso per caso, mentre resta un no deciso alle unioni omosessuali. Le riforme proseguono, non senza resistenze interne, che rallentano il processo. Era stata annunciata anche “tolleranza zero” verso i preti pedofili, ma finora processato un solo Nunzio in Vaticano, Jozef Wesolowski. Dal 2004 al 2013 sono circa 900 i preti ridotti a stato laicale. Solo negli Stati Uniti, dopo le denunce, la Chiesa nell'ultimo decennio ha dovuto pagare quasi 3 miliardi di dollari.
Francesca Biliotti