La prima richiesta di soldi risale a circa due settimane fa e sulla vicenda sarebbero stati aperti due istruttorie: una a San Marino e l’altra a Treviso. I due sammarinesi in carcere sul Titano, Massimo Micheloni e Alessandro Agostini, sono tutelati dall’avvocato d’ufficio col quale non hanno avuto al momento alcun incontro. Il legale attende a breve la convocazione dell’interrogatorio di convalida e intende chiedere la scarcerazione dietro pagamento di una cauzione. In mattinata a Treviso, intanto, si sarebbe tenuto l’interrogatorio di convalida dell’avvocato Adele Giordano e del marito Alfonso Romano. Secondo la stampa trevigiana all’origine del ricatto foto compromettenti scattate in un ufficio di San Marino all’imprenditore insieme ad una avvenente segretaria. Il “copione” ipotizzato per il ricatto sarebbe dunque assimilabile ad episodi analoghi attribuiti a Fabrizio Corona. E Con Fabrizio Corona, Massimo Micheloni avrebbe certamente avuto rapporti, visto che il suo nome è entrato nell’indagine relativa ad una somma che il discusso personaggio avrebbe fatto transitare a San Marino. Ma l’avvocato Alessandro Petrillo, che difende l’imprenditore ricattato, lascia intendere invece che le ragioni alla base dell’estorsione non siano foto o video compromettenti e che comunque il suo assistito si sente tranquillo. Il materiale che gli estorsori volevano utilizzare per ricattare l’imprenditore è stato sequestrato ed è a disposizione della magistratura trevigiana.
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