L’attuazione della normativa antiriciclaggio, in vista dell’importante scadenza di settembre, al Moneyval, esigeva la massima attenzione da parte del tribunale. Ecco perché, all’ultimo consiglio giudiziario, avendo ben presenti le indicazioni del governo, si è proceduto ad una ridistribuzione dei compiti interni, con la decisione di trasferire tutti i fascicoli inerenti la delicata materia al commissario della legge Rita Vannucci, diventato così il nuovo magistrato dell’antiriciclaggio.
Per assumere le nuove competenze però, il commissario ha dovuto passare tutti i suoi fascicoli come giudice decidente al collega Vittorio Ceccarini, rimasto così l’unico a presiedere i processi di primo grado. E la prima conseguenza di questa nuova ripartizione c’è stata martedì: il previsto processo, che il commissario Vannucci aveva passato a Ceccarini, è stato rinviato perché quest’ultimo aveva avuto troppo poco tempo per esaminare il fascicolo. Ipotizzabile dunque, un rallentamento della macchina giudiziaria. Senza dimenticare il famigerato processo Biagioli, dal quale Ceccarini ha chiesto di astenersi, facendo scoppiare la polemica. Il futuro di questo procedimento, al momento, è incerto.
Da risolvere anche la situazione del commissario Alberto Buriani, magistrato ancora “congelato” per via delle dimissioni, prima presentate, poi ritirate. L’ordinanza dei garanti, chiamati ad esprimersi, in buona sostanza suggerisce che il magistrato resti al suo posto, poiché come si è preso atto delle sue dimissioni, bisogna prendere atto anche del loro ritiro. Ma il magistrato, nel frattempo, è caduto in disgrazia presso una parte del mondo politico, che non fa mistero di volerlo vedere andar via. L’intera questione verrà affrontata dalla Commissione di giustizia, venerdì.
Francesca Biliotti
Per assumere le nuove competenze però, il commissario ha dovuto passare tutti i suoi fascicoli come giudice decidente al collega Vittorio Ceccarini, rimasto così l’unico a presiedere i processi di primo grado. E la prima conseguenza di questa nuova ripartizione c’è stata martedì: il previsto processo, che il commissario Vannucci aveva passato a Ceccarini, è stato rinviato perché quest’ultimo aveva avuto troppo poco tempo per esaminare il fascicolo. Ipotizzabile dunque, un rallentamento della macchina giudiziaria. Senza dimenticare il famigerato processo Biagioli, dal quale Ceccarini ha chiesto di astenersi, facendo scoppiare la polemica. Il futuro di questo procedimento, al momento, è incerto.
Da risolvere anche la situazione del commissario Alberto Buriani, magistrato ancora “congelato” per via delle dimissioni, prima presentate, poi ritirate. L’ordinanza dei garanti, chiamati ad esprimersi, in buona sostanza suggerisce che il magistrato resti al suo posto, poiché come si è preso atto delle sue dimissioni, bisogna prendere atto anche del loro ritiro. Ma il magistrato, nel frattempo, è caduto in disgrazia presso una parte del mondo politico, che non fa mistero di volerlo vedere andar via. L’intera questione verrà affrontata dalla Commissione di giustizia, venerdì.
Francesca Biliotti
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