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Troppo sale in cucina: italiani a rischio infarto e ictus

16 ago 2011
Troppo sale in cucina: italiani a rischio infarto e ictus
Troppo sale in cucina: italiani a rischio infarto e ictus
L’allarme arriva dalla Gran Bretagna, grazie ad un ricercatore italiano, Francesco Cappuccio.
Gli studi dimostrano che il popolo del Bel Paese consuma, mediamente, 11 grammi di sale al giorno. Circa due cucchiaini da caffè. 10 volte di più, della dose necessaria. Un record europeo, diventato oggetto di ricerca.
Sull’argomento interviene anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità che lancia l'appello: la riduzione di tre grammi al giorno, permetterebbe di prevenire 8mila morti per ictus e 12mila per infarto ogni anno.
Anche perché solo il 20% del sale assunto è un vero condimento, il resto arriva con gli alimenti in scatola, snack e patatine. Piovono i consigli degli esperti: attenzione al prosciutto, ai salami, ai dadi da brodo, ai formaggi stagionati. Alimenti che per il loro sapore accattivante riescono anche a creare una sorta di dipendenza gastronomica. L’obiettivo ottimale, secondo i ricercatori, sarebbe riuscire a non superare 1-2 grammi al giorno. Obiettivo difficile da raggiungere, specialmente per il popolo mediterraneo.
Da qualche parte però bisogna iniziare. Perché non accettare il consiglio di un grande cuoco come Vissani?
«Niente sale nell'acqua della pasta. E il piatto verrà comunque buono». Buon appetito dunque, ma in salute.

Meris Andreani

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