Daniele Guidi, ex Direttore di Banca CIS, che oggi non era presente in aula, deve rispondere di contestazioni ormai note e di forte rilevanza sociale. In ballo, infatti, vi sarebbero risorse cospicue del Fondo Pensioni allocate presso l'istituto di credito; denaro, dunque, teoricamente destinato ai lavoratori di San Marino. Al centro del procedimento l'utilizzo ritenuto indebito di titoli di proprietà di terzi come propri dell'istituto, per costituire garanzia di finanziamenti concessi a Cis da banche estere, esponendo quindi i clienti al rischio di insolvenza della banca. Operazioni senza garanzia di rimborso per cifre da capogiro. Nel procedimento era stata rinviata a giudizio, in relazione ai presunti reati commessi da Guidi, anche la stessa ex Banca CIS, poi divenuta BNL e ora SGA, sulla scorta della legge del 2013 sulla responsabilità della persona giuridica. Il recente esito del sindacato di legittimità costituzionale, che ha riconosciuto come Società di Gestione degli Attivi Ex Bns S.P.A. non possa rispondere penalmente per le condotte illecite poste in essere dalla precedente gestione di Banca CIS S.p.A, ha tuttavia fatto ottenere alla banca un insperato “cambio di maglia” in corsa: da imputata a parte civile, così come da richiesta presentata questa mattina in cancelleria dall'avv Alessandro Cardelli.
Accolta anche la costituzione di parte civile dello Stato, l'Eccellentissima Camera ha ribadito l'esistenza di danni materiale e di immagine, dell'ISS , della Società per azioni Veicolo Pubblico di Segregazione Fondi Pensione”, nata dopo l'amministrazione straordinaria di banca Cis. Non ammessa invece la costituzione di parte civile della CSDL, presente in aula il segretario Enzo Merlini; al Commissario delle Legge Adriano Saldarelli il sindacato aveva quantificato il danno patrimoniale: 9 milioni 731 mila 928 euro, calcolato sulla percentuale rispetto al totale degli iscritti. Niente da fare. Il processo riprede il 13 di ottobre per le questioni preliminari.