Tumori maschili, come riconoscerli e prevenirli
Nel mese dedicato alla prevenzione dei tumori maschili, la LILT - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ha attivato un’indagine sugli uomini italiani e il loro rapporto con la prevenzione attraverso una ricerca condotta da SWG per LILT. Su un campione di 1.000 uomini tra i 18 e i 64 anni, è stato portato alla luce un atteggiamento diffuso di sottovalutazione del rischio e di sopravvalutazione delle proprie conoscenze e competenze, che rimangono generiche, soprattutto in ambito oncologico. Colpisce che oltre il 50% del campione intervistato, dichiari di non avere mai fatto visite di controllo e che il dato cambi di poco anche tra coloro che si sentono a rischio. Con particolare riferimento ai tumori maschili, il 74% dichiara di non essersi mai sottoposto a una visita ai testicoli, dato che arriva al 77% tra i giovani.
Benedetta de Mattei ha intervistato il prof. Francesco Schittulli – Presidente della LILT – Lega Italiana per la lotta contro i Tumori - per capire come prevenire questi tumori e quali sono i principali campanelli d’allarme a cui fare attenzione.
I TUMORI MASCHILI I tumori della sfera genitale maschile riguardano prevalentemente i tumori della prostata, del pene e del testicolo.
Tumore alla Prostata
Il tumore che registra un’incidenza crescente è il tumore alla prostata, che rappresenta il 20% di tutti i tumori diagnosticati a partire dai 50 anni. Questo è spiegabile perché l’aspettativa di vita è aumentata e di conseguenza anche la possibilità di sviluppare questa patologia. Ogni anno in Italia si registrano circa 30.000 nuovi casi, con un’incidenza di circa 100 nuovi casi al giorno, e negli Stati Uniti ha raggiunto addirittura il primato tra i tumori maschili, superando anche quello al polmone. La diagnosi precoce per questo tipo di cancro è fondamentale, assumendo una caratteristica vincente. E’ dunque importantissimo sensibilizzare gli uomini a sottoporsi a dei controlli che riguardano non soltanto la visita urologica ma anche l’ecografia prostatica e l’esame del PSA. Questa triade di esami porta a una valutazione obiettiva sullo stato di benessere della prostata stessa. A partire dai 40 è consigliabile eseguirli ogni anno, soprattutto nelle persone con familiarità. Eseguendoli annualmente si riescono a scoprire tumori di pochi millimetri e la curabilità si alza sensibilmente. Già oggi per questo tipo di tumore si registra una guaribilità complessiva di circa il 90% ma potremmo arrivare ad una mortalità zero se mettessimo in atto tutto ciò che è a nostra conoscenza in questo settore. Il campanello d’allarme più diffuso è rappresentato principalmente dalla frequente minzione, soprattutto notturna.
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Tumore del Testicolo
Il tumore del testicolo si registra soprattutto nei giovani, tant’è che l’incidenza maggiore è compresa tra i 20 e i 40 anni, e qui i numeri sono ben più bassi perché siamo intorno ai 2500 nuovi casi ogni anno. Di solito questo tumore esordisce con un nodulo, un aumento di volume, un gonfiore o un indurimento del testicolo. E’ molto importante che gli uomini imparino ad eseguire l’autoesame del testicolo (cosi come fanno le donne per il seno) palpando ed ispezionando i propri testicoli, almeno una volta l’anno, per essere certi che non vi siano modifiche, cambiamenti, alterazioni. E’ importante insegnare ai ragazzi questa manovra anche perché con l’abolizione del servizio militare non viene più eseguito questo esame, ai tempi obbligatorio.
Tumore del Pene
Il tumore al pene è molto raro ma dei tre sembra essere il più aggressivo, anche perché generalmente è quello che si diagnostica più tardivamente. Il principale fattore di rischio è rappresentato dall’infezione da HPV. Anche qui l’auto ispezione è molto importante. In genere uno dei campanelli d’allarme è una variazione nell’aspetto della pelle che cambia colore e diventa più sottile o più spessa in alcune aree. A volte si formano piccole ulcerazioni o noduli sull’organo. Questi stessi sintomi potrebbero anche essere causati da patologie benigne ed è importante dunque sempre rivolgersi al proprio medico.
PREVENIRE I TUMORI MASCHILI
Per eseguire una corretta prevenzione primaria ed allontanare l’eventuale sviluppo di queste patologie sono importanti la lotta al tabagismo e alle sostanze cancerogene, ambientali professionali. Svolgono altresì un ruolo essenziale l’alimentazione corretta, sana, di tipo mediterraneo, e una regolare attività fisica.
L’IMPATTO DEL COVID-19 SUL CANCRO
Purtroppo pagheremo uno scotto molto alto, che probabilmente stiamo sottovalutando. La prevenzione è il principale cavallo di battaglia della LILT, è la sua “mission”, e si dovrebbe diffondere la cultura della prevenzione come metodo di vita. Perché quando la diagnosi è tardiva non soltanto i trattamenti diventano più cruenti e invasivi ma anche la prognosi stessa diviene più severa e dunque compromessa. Questo comporta una devastazione, una destabilizzazione, oltre che a livello familiare, anche a livello sociale ed economico, che si ripercuote sulla comunità. Da qui la necessità che le istituzioni investino in salute e non in malattia. Nonostante l’attuale emergenza sanitaria, è fondamentale infondere speranza, invogliare le persone ad eseguire un percorso di prevenzione e smuovere la paura che è stata indotta.
E’ vero che stiamo vivendo una grave pandemia, è vero che in 9 mesi, da febbraio ad oggi, si sono registrati oltre 50.000 morti per Covid-19 (anche se va sottolineato che in molti casi vi erano patologie associate pregresse), ma sa quanti morti avremo quest’anno solo di cancro? Si stima che le morti saranno circa 180.000. Numeri che crescono a causa del ritardo diagnostico e di un conseguente peggioramento della prognosi. Vogliamo predisporre anche un bollettino quotidiano del cancro? Perché ogni giorno oltre 1000 italiani hanno una diagnosi di tumore. Se ci fermiamo potremmo assistere domani ad una tragedia.
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Benedetta de Mattei