Turchia: assalto armato al tribunale di Smirne, 4 morti. Erdogan: "Non ci divideranno"

L'esplosione di un'autobomba è stato il primo atto dell'assalto armato al palazzo di giustizia di Smirne. Dopo lo scoppio, almeno tre terroristi sono entrati in azione. Avevano 8 bombe a mano, in base a una prima ricostruzione delle istituzioni locali. Poi lo scontro con le forze di sicurezza. Lo riportano i media del posto, aggiungendo che l'intervento ha impedito agli assalitori di entrare nell'edificio e compiere una strage.

Il bilancio delle vittime è fermo a quattro: due dei tre terroristi, un poliziotto e un dipendente del tribunale. Il terzo uomo è in fuga. Sembra opera del Pkk curdo, ha accusato il governatore della città turca, Erol Ayyildiz. I feriti sarebbero 6 o 7. “La Turchia è sotto attacco di diversi gruppi terroristici. Non ci divideranno”, ha commentato il presidente Erdogan.

Nel frattempo, proseguono i fermi e la caccia al responsabile della strage di 39 persone al Reina di Istanbul. Secondo Numan Kurtulmus, esponente del governo turco, dietro all'attentato ci sarebbero servizi di intelligence stranieri. L'attentatore sarebbe un uiguro, membro di una minoranza turcofona e musulmana in Cina. Resta, quindi, l'ipotesi che sia coinvolta una cellula Isis asiatica. Giornata di sangue anche in Siria, in provincia di Latakia, roccaforte del presidente Assad dove almeno 9 persone sono morte a causa di un'altra autobomba: il primo attacco dopo il cessate il fuoco di Russia e Turchia.

Mauro Torresi

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