Le forze armate turche hanno annunciato l'uccisione di quasi cento guerriglieri separatisti curdi del Pkk in raid aerei appoggiati da colpi d'artiglieria nel nord dell'Iraq. Le operazioni sono state condotte nell'ultima settimana e sono considerate una rappresaglia per attacchi che i terroristi curdi hanno compiuto quest'estate uccidendo una quarantina di soldati e poliziotti turchi solo dall'inizio di luglio. Fra i quasi 500 obiettivi colpiti (nascondigli, depositi, edifici e un arsenale), vi sono anche postazioni "attorno al monte Kandil", il rilievo dove è nascosta la base centrale della formazione terroristica curda. Tra i guerriglieri uccisi, viene precisato, ci sono anche "cinque terroristi" del commando che uccise nove soldati turchi nell'imboscata condotta il 17 agosto sull'autostrada Hakkari-Cukurca. A metà luglio vi era stato l'attacco più micidiale degli ultimi tre anni: i guerriglieri, almeno secondo la versione data dall'esercito, avevano causato la morte 13 soldati nel sud-est della Turchia innescando con bombe a mano l'incendio di un bosco. I raid nel nord dell'Iraq sono i primi da oltre un anno e segnano una nuova svolta nella questione curda alle prese con uno stallo dei negoziati. Il conflitto indipendentista, in corso dal 1984, ha causato finora tra i 40 mila e 45 mila morti a seconda delle stime.
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