Turchia, calma precaria dopo guerra urbana. Amnesty: due morti

Turchia, calma precaria dopo guerra urbana. Amnesty: due morti.
Una calma precaria è tornata questa mattina a Istanbul dopo i violenti scontri di ieri fra decine di migliaia di manifestanti anti-governativi e le forze antisommossa che secondo Amnesty International avrebbero fatto due morti - anche se Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia non conferma la notizia ma afferma che "cinque persone sono in pericolo di vita per ferite alla testa" - e più di mille feriti. (Il bilancio ufficiale del governo è invece di 79 feriti, 53 civili e 26 agenti). Piazza Taksim è rimasta presidiata tutta notte da centinaia di persone che questa mattina l' hanno anche ripulita da lacrimogeni esplosi, pezzi di vetro, proiettili di gomma. Nuove concentrazioni sono state autoconvocate dalle reti sociali per il pomeriggio. In un discorso in diretta tv il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha respinto l'accusa di autoritarismo e violenze accusando il principale partito di opposizione di alimentare la protesta e i manifestanti di avere "rotto vetrine e gettato pietre": "è questa - ha chiesto – la democrazia?".

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