Turchia, frizioni con il Vaticano su genocidio armeni

Papa Francesco riapre la storia ed una ferita. Non è il primo Pontefice a parlarne in modo esplicito ma mai nessuno aveva pubblicamente proferito Oltretevere la parola genocidio per definire il massacro degli armeni compiuto nel 1915. Istantanea la reazione della Turchia, che ha richiamato il proprio ambasciatore presso la Santa Sede; crisi diplomatica dietro l'angolo, a distanza di poco più di quattro mesi dalla visita del papa in Turchia. Sulla vicenda interviene Liberamente San Marino che invita il Titano al riconoscimento del genocidio degli Armeni, e ricordano le parole del Papa, che l'ha riconosciuto come la prima delle grandi tragedie vissute dall'umanità nel secolo scorso, invita lo Stato a non perseverare nel suo silenzio alla Caino.
Il genocidio è stato riconosciuto -con alcuni distinguo- soltanto da una ventina di Paesi, tra cui anche l’Italia. San Marino dalla fine del 2013 ha un ambasciatore accreditato e proprio a Sargis Gharzaryan era stata presentata una bozza di proposta che il segretario Valentini si augura diventi un atto ufficiale dopo l'iter di verifica La speranza è che l'atto del Consiglio Grande e Generale venga formalizzata in occasione del centenario, il 24 aprile, data tradizionalmente scelta per commemorare i tragici eventi che, nel 1915 e 1916 portarono alla morte di circa un milione e mezzo di persone e alla quasi completa cancellazione della presenza armena nei territori dell’allora Impero Ottomano.

sb

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