Turchia: tensione tra Erdogan e gli Stati Uniti

Dopo la lunga notte del golpe fallito crescono le tensioni tra gli Stati Uniti e la Turchia. L'accusa di Erdogan è che la mente dietro il golpe sia  il suo ex alleato, diventato nemico numero uno, l'imam e magnate auto-esiliatosi in Usa, Fethullah Gulen. Che pero', in un comunicato, ha condannato il tentativo di golpe, giurando di esserne estraneo.
La Turchia dichiara di avere già inviato una richiesta di estradizione, ma il segretario di Stato Usa John Kerry sostiene che gli Stati Uniti non la abbiano mai ricevuta. Kerry chiede inoltre alla Turchia di consegnare prove sul fatto che l'ex imam Gulen sia dietro al golpe fallito. Il tentativo di colpo di stato contro Erdogan è terminato con circa 200 morti. I militari arrestati sono 2.839 mentre 2.745 giudici sono stati rimossi. Gli otto militari golpisti turchi fuggiti in Grecia dopo il colpo di stato saranno estradati.

"Ora è indispensabile che la Turchia ritrovi stabilità, che non si alimenti ulteriormente una spirale pericolosa di violenza, che va fermata". Lo dice Federica Mogherini in un'intervista alle agenzie italiane ANSA e AGI sulla via di ritorno dal vertice di Ulan Bator. "Alla Turchia di oggi - continua - chiediamo rispetto della legge, dello stato di diritto e confronto democratico che sono principi inderogabili e irrinunciabili" ed "anche il modo migliore per affrontare le difficoltà che la Turchia vive"


"Il risultato del colpo di stato fallito in Turchia è un rafforzamento dello Stato Islamico – ha dichiarato a RTV il professor Luciano Canfora, Direttore della Scuola di Studi Storici dell'Università di San Marino - . Si sa che Erdogan ha aiutato sottobanco il cosiddetto califfato in tutti i modi. Se fosse stato cacciato dal potere, il califfato, questa orrenda struttura assassina, avrebbe avuto un duro colpo, invece, ora lui perseguiterà i kemalisti, cioè l'ala non clericale e iper musulmana della Turchia. Erdogan ha già preannunciato la mano durissima e sarà ancora di più seguita la linea dell'islamismo fanatico: la Turchia vedrà giorni tremendi. E' ridicolo sentir dire, dal Segretario di Stato americano, quello attuale, John Kerry e da quello precedente, Hilary Clinton che con Erdogan ha vinto la Democrazia. La parola Democrazia viene talmente usata come uno scendiletto, come una pantofola sporca che e quindi è meglio non usarla. Dire che Erdogan è uguale Democrazia è il colmo della malafede, ma noi ci siamo abituati, quindi non ci stupiamo" ha concluso Canfora.

VA

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